08 agosto 2019

LA DIATRIBA CONI-CIO-GOVERNO CHE POTREBBE METTERE IN DISCUSSIONE MILANOCORTINA 2026

Dalla lettera del Comitato Olimpico Internazionale alla risposta della maggioranza sulla riforma dello sport che mette in pericolo i giochi conquistati il 24 giugno scorso.


L'allarme "olimpico" è arrivato poche ore fa con la lettera inviata dal CIO a Giovanni Malagò, numero uno del Coni con scritto:
"Saremmo grati se lei, nel suo ruolo di presidente del Coni ma anche nel suo ruolo di Membro Cio che rappresenta il Cio il Italia, potesse portare queste serie preoccupazioni all’attenzione urgente delle più alte autorità di Governo e lavorare insieme con loro per perfezionare le disposizioni in questione del Disegno di Legge e renderle completamente compatibili con i principi fondamentali e con le Regole che governano il Movimento Olimpico, prima che il testo definitivo sia presentato alle autorità competenti per l’approvazione".
In poche parole, il Comitato Olimpico Internazionale invita a Malagò ed il Governo a modificare delle norme riguardanti la nuova riforma dello sport - il disegno di legge n. 1372 dal titolo "Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione" - in quanto alcune di esse non rispettano la Carta Olimpica.

Sempre nella lettera, vengono ricordate le possibili sanzioni ex articolo 27.9, tra cui l'esclusione dai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo (e gareggiare come Atleti Olimpici Indipendenti, come la Russia a PyeongChang, quindi senza bandiera né inno) e, cosa non espressamente detta ma supposta, l'annullamento delle Olimpiadi Invernali che si svolgeranno in Italia nel 2026.


La risposta del Governo

La risposta del Governo giallo-verde (che, ricordiamolo, ha emanato una legge delega, ossia una legge formale approvata dal Parlamento, che delega il Governo a esercitare la funzione legislativa su di un determinato oggetto) non si è fatta attendere, ma non si è posta su un piano "comprensivo e collaborativo" come auspicato dal Cio al termine della stessa missiva.

La maggioranza ha infatti dichiarato:
"Sorprende tutto questo interesse del Cio per una singola parte del provvedimento che riguarda il potere politico del Coni. La lettera, forse scritta da funzionari del Cio, il cui contenuto il governo ha appreso dai giornali, è stata forse un po’ frettolosa visto che molte risposte non solo sono già contenute nelle norme della stessa riforma ma anche negli ordini del giorno del relatore preannunciati ieri sera in commissione cultura su cui il governo darà parere favorevole"

Un atteggiamento che per gli ottimisti è votato alla calma, per gli scettici sa di risposta arrogante.
Occorre aspettare gli sviluppi della vicenda, ma in questa sede si possono fare due considerazioni: la prima riguarda proprio il Presidente del Coni Malagò, che già qualche giorno prima dell'approvazione del testo aveva espresso delle perplessità su alcuni articoli; la seconda è che il Cio fa sul serio: sulla base di quello che è successo con la Federazione Russa sul cosiddetto "doping di Stato", una lettera di questo genere non vuol dire nulla di compromesso, ma che il limite è diventato molto sottile e fragile.

L'incontro tra le due parti, proposto durante questa settimana come "se necessario" dal Comitato Olimpico, potrebbe essere un primo ma decisivo passo per ricucire un principio di strappo che avrebbe una posta in gioco troppo alta: oltre alla credibilità di una Nazione stabilmente tra le prime 10 in ambito olimpico, soprattutto le possibile perdita di un evento planetario come i Giochi Olimpici di MilanoCortina 2026.

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