20 febbraio 2014

FINALMENTE UNA CAROLINA A CINQUE CERCHI!

Adesso è davvero una campionessa. Carolina Kostner dopo le debacle di Torino 2006 e Vancouver 2010 ce l'ha fatta: è medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici dietro alla russa Sotnikova e alla coreana Kim. Con ogni probabilità è stata la migliore Carolina di sempre.
Dopo il programma corto chiuso ieri in terza posizione, ha messo in pista il suo cavallo di battaglia: il Bolero di Ravel, quattro minuti di un'intensità eccezionale, componenti ottime, con l'Iceberg di Sochi che era diventata una bolgia dopo le prestazioni delle atlete russe. Erano elementi che potevano mettere in crisi chiunque, ma questa volta la maturità della nostra 27enne bolzanina ha fatto la differenza: è dal suo viso, rilassato, gioioso, che è avvenuta la trasformazione dalla Carolina di Torino e Vancouver, spaventata e schiacciata dalla pressione, a quella di oggi.
Ognuno stasera ha sperato che non cadesse e così è stato; in serie: triplo Lutz, combinazione doppio Axel/triplo Toe-loop, triplo Flip, triplo Rittberger, combinazioni triplo Toe-loop/doppio Toe-loop/doppio Salkow prima e triplo Salkow/doppio Toe-loop/doppio Toe-loop fatti con un'espressivitá e una naturalezza mai vista che d'ora in poi, con questo bronzo olimpico, la rendono una campionessa completa dopo 9 podi europei e 5 mondiali.
E il "Momento a 5 cerchi" è proprio il podio: l'attimo che attendeva da otto anni è finalmente arrivato, finalmente è arrivata una CAROLINA A CINQUE CERCHI.

14 febbraio 2014

E ADESSO POTETE CHIAMARLO "WINNERHOFER"...

La medaglia del relax. E' strano dirlo per una medaglia olimpica ma è così. E' la conferma di avere un grandissimo atleta che oggi ha eguagliato il nostro più grande sciatore degli ultimi trent'anni, Alberto Tomba, per numero di allori nella stessa olimpiade (2), e non finisce qui: domenica c'è il SuperG.
Come accennato, è la medaglia del relax; il perché è spiegato dallo stesso Innerhofer: "E' pazzesco. Non ero nemmeno convinto di fare la manche di slalom per la schiena e riposarmi in vista di domenica. Invece ho tirato fuori una gran manche". Ed è qui che il suo straordinario stato di grazia (tecnico, fisico e mentale) ha fatto la differenza: l'azzurro, forte di una medaglia già conquistata e quindi senza pressione, è sceso nella prova di slalom (specialità dove si è allenato "4 giorni negli ultimi 2 anni") consapevole di non aver nulla da perdere; una discesa quasi da specialista e terzo tempo assoluto.
E così, dopo che tutti i favoriti (i vari Ligety, Pinturault, Miller e Svindal) sono incappati in errori dovuti alla pressione, arriva un podio completamente inaspettato: la vittoria è andata allo svizzero Sandro Viletta, una sola vittoria in Coppa del Mondo, l'argento al veterano croato Ivica Kostelic, che dopo una stagione deludente sfrutta una manche di slalom disegnata dal padre per trovare la gara dell' anno, e bronzo al nostro altoatesino, che dalla disponibilità alle telecamere, alla parlantina, fino alle dichiarazioni guasconi ("Ragazze aspettatemi"), di altoatesino sembra avere davvero poco.
E l'esuberanza data da un risultato davvero inatteso esplode in una questa splendida capriola sul podio alla flower ceremony (il "Momento a 5 cerchi" di giornata) che fa sorridere e crea l'uomo-simbolo della spedizione azzurra a Sochi: Chistof Innerhofer.
Ah già, da oggi potete chiamarlo Winnerhofer...

13 febbraio 2014

ARIANNA FONTANA, ARGENTO NELLA GARA PIU' ASSURDA DELLE OLIMPIADI

Terza medaglia italiana a Sochi. La nostra Arianna Fontana ha conquistato l'argento nei 500m dello short track femminile. L'avevo detto alla vigilia: Arianna sarebbe stata una delle punte di diamante della spedizione azzurra, ma conquistare una medaglia nello short track è sempre difficile perché con molta probabilità è lo sport invernale più imprevedibile e la finale di quest'oggi è stata la seconda più clamorosa della storia.
Sì, la seconda, infatti la prima è un pezzo di storia dello sport olimpico ed ha un nome e un cognome: Steven Bradbury, atleta australiano dei 1000m a Salt Lake City 2002. Nel video in basso, commentato in maniera straordinaria dalla Gialappa's Band, si può capire benissimo questo "miracolo" sportivo.
Visto? Bene. Oggi all' "Iceberg" di Sochi ci siamo andati vicino e tra le protagoniste c'è anche la nostra Arianna Fontana. Questa che vi racconterò non è una barzelletta: c'era una cinese (Jianrou Li), una britannica (Elise Christie), una coreana (Seung-Hi Park) e la già citata Arianna, con queste ultime due le grandi favorite alla vittoria finale.
Dopo una grande tensione in partenza (anche una falsa) la coreana, essendo partita dal lato più interno, va in testa seguita dalla Fontana, dalla Christie e dalla Li, la più sfavorita del lotto. Il momento topico della gara (il nostro "Momento a 5 cerchi") arriva alla seconda curva del primo giro dei cinque previsti: la britannica attacca la nostra azzurra ma con un intervento che in ambito calcistico definiremmo "da giallo" tira giù lei, Arianna e la Park, dando il via libera alla cinese per la più facile, inaspettata e clamorosa vittoria di Sochi 2014.
Dietro Jianrou Li che passeggiava verso la medaglia d'oro, si scatena la bagarre: la coreana si rialza prima di tutte ma ricade abbastanza comicamente, Fontana e Christie la superano e si giocano l'argento con la britannica davanti, ma a fine gara i giudici la squalificano per l'incidente procurato e la nostra piccola campionessa può festeggiare. A dimostrare la caratura della 23ennne di Sondrio
si tratta della sua terza medaglia in tre edizioni dei giochi diversi in questo impronosticabile sport e la speranza di poterla vedere ancora trionfare nei 1000, nei 1500m e alla guida della staffetta azzurra.
BRAVA ARIANNA!

09 febbraio 2014

IL CANNIBALE NON TRADISCE MAI: E' BRONZO!

Nome: Armin Zoeggler. Provenienza: Merano. Mestiere: LEGGENDA.
Dietro al mostro tedesco Felix Loch e l'idolo di casa Albert Demchenko il 40enne nostro portabandiera scrive la storia: fino ad un'ora fa era uno degli 8 capaci ad andare a medaglia in 5 edizioni dei giochi consecutivi, adesso è l'unico a fare 6 di fila. Per questo parlare di leggenda non è un errore.
Tuttavia per descrivere la grandezza di questo mito ho finito gli aggettivi e quindi userò uno strumento sì freddo ma estremamente potente: quello dei numeri; infatti ogni medaglia, ogni vittoria, ogni podio è un piccolo mattoncino che va a costruire un monumento dello sport e un orgoglio italiano:

  • 15 campionati italiani;
  • 57 vittorie e 103 podi in Coppa del Mondo, incorniciati da 10 trionfi in classifica generale;
  • 18 medaglie europee, ripartite in 4 ori, 6 argenti e 8 bronzi;
  • 6 titoli mondiali, con 5 secondi posti e 5 terzi posti;
  • infine, i due successi a cinque cerchi (Salt Lake City 2002 e Torino 2006) con 1 argento e, con quello di oggi, fanno 3 bronzi.
Per questi numeri, per le emozioni e le soddisfazioni che ci fa provare ormai da venti anni e per lo spessore di un uomo che ha conquistato tutto questo solo per merito del suo sudore
GRAZIE ARMIN

CHRISTOF INNERHOFER PER LA PRIMA MEDAGLIA AZZURRA!

E' arrivata la prima medaglia italiana a Sochi. Christof Innerhofer ha conquistato la medaglia d'argento nella discesa libera maschile. Classe 1984 da Brunico (provincia di Bolzano) é stato autore di una prestazione straordinaria. Dove si pensava che l'austriaco Mayer avesse ormai vinto visto le deludenti performance dei due favoriti alla vigilia (l' americano Bode Miller e il norvegese Aksel Lund Svindal, rispettivamente ottavo e quarto al traguardo), Christof é partito fortissimo dando quasi sei decimi all' austriaco e rimanendo molto vicino ai suoi tempi, così prima dell' ultimo intertempo la loro distanza era di un solo centesimo, e l' ansia in tutti noi italiani è salita fino ad una Spannung, una "tensione" fino alla linea del traguardo e soli 6 centesimi di ritardo dal vincitore.
Ed è all' arrivo il grande "Momento a 5Cerchi": Inner si lascia andare ad un' urlo liberatorio (immagine in esclusiva) che non è né di gioia per la medaglia conquistata e né di delusione per un' oro distante 6 centesimi, ma di carattere per una prestazione che dopo 3 medaglie conquistate ai mondiali 2011 e diversi problemi alla schiena, dimostra la caratura di un fuoriclasse assoluto ritornato ai livelli che merita.
GRANDE INNER!

08 febbraio 2014

SOCHI 2014 DAY 1: NORVEGIA E OLANDA PROTAGONISTE, OK ZOEGGLER E KOSTNER

Dopo la cerimonia di apertura di ieri, è l'ora di fare sul serio a Sochi. Nella prima vera giornata di gare, dopo gli assaggi dei giorni scorsi, sono state assegnate le prime medaglie con grandi affermazioni di squadra e buone prestazioni azzurre.
Dopo la prima medaglia d'oro della manifestazione, conquistata dall' estro e dalla fantasia dello statunitense Kotsenburg nello Slopestyle dello Snowboard (una disciplina tanto poco considerata quanto spettacolare), sale in cattedra la Norvegia con due specialità storicamente favorevoli, due pezzi da novanta schierati, e quindi due medaglie d'oro. Parliamo di Marit Bjoergen, vincitrice nella skiathlon femminile dello sci di fondo (7.5 km in tecnica classica più 7.5 km in tecnica libera), e di Ole Einar Bjorndalen, trionfatore nella sprint maschile di biathlon.
A entrambi, per spiegare il loro successo, bastano i numeri: per la "Regina del fondo" si tratta dell' ottava medaglia olimpica con un bottino (4 ori, 3 argenti e 1 bronzo) che è destinato a salire nel corso della sua quarta olimpiade; invece per il "Signore del biathlon" palmares ancora più straordinario: con oggi sono 8 ori, 4 argenti e 1 bronzo.
Tuttavia il titolo più sorprendente è quello dei 5000m di pattinaggio velocità, non tanto nel vincitore (Sven Kramer) ma nell' intero podio: interamente olandese! Così il sopraccitato Kramer, Blockhuijsen secondo e Bergsma terzo scrivono la storia e confermano che la scuola oranje è ancora quella da battere.
Come detto in avvio, buone notizie per l'Italia: ma se il momentaneo terzo posto del portabandiera Armin Zoeggler non è una sorpresa e gli assicura una mezza medaglia di bronzo prima delle manches decisive di domani (ore 15.30 e 17.40 italiane), la novità più lieta è quella di Carolina Kostner: con la sublime prestazione odierna nel team event, abbiamo la certezza di aver ritrovato una campionessa anche in tornei a cinque cerchi, in attesa di vederla giocarsi le medaglie pesanti nel singolo.
Infine il "Momento a 5Cerchi", la rubrica che sottolineerà l'attimo di puro sport della giornata: ho deciso di darlo a Marit Bjoergen. Una campionessa sì, ma con un grande cuore, perché lo sci di fondo è anche uno sport di squadra, e dopo una delle tante vittorie della sua carriera (a fianco il momento in cui taglia il traguardo) Marit scoppia in lacrime per ricordare la recentissima scomparsa del fratello della sua compagna di squadra e amica Astrid Iacobsen. Una vera e propria CAMPIONESSA A 5 CERCHI.
A domani sperando in medaglie azzurre e soprattutto
STAY TUNED 

07 febbraio 2014

SOCHI 2014: COME SI COMPORTERA' L'ITALIA TRA LE "MONTAGNE RUSSE"?

Ci siamo. L'attesa è finita. Ormai tutto è pronto per la cerimonia di apertura della XXII edizione dei Giochi Olimpici invernali: Sochi 2014.
Per questa edizione i russi non si sono risparmiati: ben 51 miliardi di dollari stanziati (un record!) per la manifestazione nella città vicina al Mar Nero; ma ci sono anche molte polemiche così da caratterizzare anche la cerimonia di apertura di oggi. Infatti a seguito delle leggi antigay approvate in Russia la cerimonia è disertata da diversi capi di stato importanti come la Merkel, Obama , Hollande e Cameron (al contrario di Enrico Letta); inoltre sarà blindatissima, così come tutta la manifestazione, a causa di una forte preoccupazione dovuta a possibili attacchi terroristici di matrice cecena.
Venendo nei particolari sull'evento di stasera al Fisht Olympic Stadium lo spettacolo, dedicato alla vecchia URSS, sarà assicurato dall' imponente coreografia e dai tantissimi fuochi d'artificio previsti e dalla presenza dei più grandi cantanti russi. Come sempre di rilievo i momenti dell'inno nazionale cantato dal soprano Anna Netrenko, dell'accensione della torcia olimpica e della sfilata degli atleti, ben 2800 provenienti da 88 Paesi.
La trentaduesima a sfilare sarà l'Italia dalla quale ci si attende un miglioramento rispetto a Vancouver 2010 (16° posto nel medagliere con 1 oro, 1 argento e 3 bronzi). Vediamo quali saranno i protagonisti in chiave azzurra.
Non si può che iniziare dal nostro portabandiera: Armin Zoeggler. Per "il Cannibale" dello slittino è anche un appuntamento con la storia: alla ricerca della sesta medaglia consecutiva in altrettante partecipazioni dopo aver già conquistato 2 ori, 1 argento e 2 bronzi con i suoi quarant'anni che difficilmente gli permetteranno di arrivare a Pyongyang nel 2018; ma non c'è da temere perché il ricambio generazionale è garantito dal 21enne Dominik Fischnaller, già campione del mondo juniores e under 23, anche lui in lizza per una medaglia e certezza per il futuro dello slittino italiano. Ma oltre al maestro e all' allievo speranze azzurre anche nel doppio con la coppia Oberstolz-Gruber e soprattutto nella nuova disciplina della staffetta che consta di discese consecutive di una donna, un uomo e un doppio.
Venendo alla disciplina principe dell' Olimpiade, nello sci alpino l' Italia deve difendere il sorprendente (e unico) oro di Giuliano Razzoli nello slalom speciale. Tuttavia "Razzo" non si presenta nelle migliori condizioni ma ci saranno in corsa per il podio sicuramente Patrick Thaler e Manfred Moellg. Le attese maggiori saranno invece per la squadra di velocità, dove Peter Fill, Dominik Paris e Christof Innerhofer si giocano una medaglia pesante sia nella discesa libera che nel superG.
Nell' altra disciplina storica, lo sci di fondo, la nostra nazionale vive un momento difficile ma ci sono possibilità per la staffetta maschile 4x10 arrivata quarta ai mondiali dell'anno scorso e soprattutto per lo sprinter aostano Federico Pellegrino, autore di diversi podi quest'anno in Coppa del Mondo.
Altre importanti attese sono per Carolina Kostner nel pattinaggio artistico e Arianna Fontana nello short track: per la Bolzanina, portabandiera a Torino 2006, l' ultima occasione per un'affermazione a cinque cerchi che stona rispetto al suo palmares ricchissimo di medaglie europee (9) e mondiali (5), mentre per la piccola pattinatrice (161 cm)
, bronzo sia a Torino che a Vancouver, la possibilità di un tris storico.
Altre speranze azzurre le troviamo nel combinatista Alessandro Pittin, anche lui bronzo a Vancouver, nelle sciatrici Federica Brignone e Nadia Fanchini, outsider nel gigante donne, e Omar Visintin, sempre protagonista nell' ultima stagione di Snowboard Cross.
Da seguire le spettacolari specialità di freestyle, salto con gli sci, bob e pattinaggio velocità oltre agli sport di squadra come curling e hockey, dove però non ci sono rappresentanze italiane.
A risentirci a breve con aggiornamenti continui che, ora più che mai, saranno sicuramente A 5 CERCHI.
STAY TUNED

01 febbraio 2014

PROMOSSI&BOCCIATI: AUSTRALIAN OPEN 2014

Rivincite e sorprese: sono queste le parole-chiave per riassumere il primo slam stagionale.
A cominciare dal vincitore del torneo maschile Stanislas Wawrinka (voto 10), e la sua vittoria definita tra le più impronosticabili degli ultimi dieci anni di tennis, ma attenzione: non è assolutamente immeritata. E' la punta di un iceberg, un percorso di crescita iniziato giusto un anno fa a Melbourne negli ottavi di finale persi contro Djokovic 12-10 al quinto set, e qui entra in gioco la vendetta: ai quarti di finale, sempre con il fino a quel momento imbattibile Nole (30 vittorie di fila e 25 consecutive in Australia), un' altra battaglia entusiasmante culminata dopo 4 ore sempre al quinto set ma con stavolta con l'elvetico vincitore 9-7. Il turning point della carriera di un giocatore da sempre etichettato "svizzero n°2". E in finale un'altra rivincita contro Rafael Nadal, avversario e amico contro il quale aveva precedenti pessimi: 12 sconfitte, 0 vittorie e nessun set conquistato. Ma Stanimal grazie al suo marchio di fabbrica, ovvero il rovescio a una mano, e un Rafa a mezzo servizio per via del mal di schiena, trionfa in quattro set dimostrando una tenacia mentale eccezionale. Niente male per uno che si fatto tatuare sul braccio la frase <<Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio>>. 

Per i "Fab Four" prestazioni altalenanti: per Djokovic (voto 5) la perdita di un' imbattibilità record e una leadership sempre più lontana; per Nadal (voto 9) la solidità di sempre e il mistero di una finale che senza vesciche alla mano e mal di schiena nessuno sa come sarebbe andata a finire; di Roger Federer (voto 8) sembra che abbiamo ritrovato lo smalto di un tempo grazie agli insegnamenti a rete di coach Edberg e anche per lui un torneo all'insegna della rivincita: quella conquistata nei quarti a Andy Murray (voto 6, non al cento per cento dopo l'infortunio) dopo la semifinale 2013 e quella contro Nadal che non si riprende più ormai in uno slam dal 2007. Delusione tra gli outsider per Juan Martin Del Potro (voto 4).
L' Italia al maschile ha visto un solido Fabio Fognini (voto 8) che, quasi perfetto fino agli ottavi, ha trovato la strada sbarrata da un ingiocabile Djokovic (divertente il siparietto dove il ligure mima il "joystick") e un indecifrabile Andreas Seppi (voto 6) che prima riesce nell'impresa di battere nella Rod Laver Arena l'idolo di casa Lleyton Hewitt al quinto set dopo oltre 4 ore e un match point annullato, poi viene eliminato dall'americano Young (n°91) sempre al quinto.
Anche in campo femminile un andamento stranissimo perché non appena si trovava la favorita veniva sistematicamente eliminata (in ordine Williams, Azarenka e Radwanska), ed è per questo che la vittoria della cinese Li Na sta nella sua esperienza. Anche in questo caso la rivincita è stato un fattore chiave: brucianti le due finali perse in passato, soprattutto quella del 2013 dove, in vantaggio di un set contro la Azarenka, un infortunio le impedì di trionfare. La cavalcata è stata ardua, soprattutto nel terzo turno nel quale ha annullato anche un match point contro la ceca Safarova, ed è stata questa la chiave di volta del suo torneo, infatti dal quel momento in poi la strada è apparsa in discesa anche grazie alle cadute sorprendenti delle primissime teste di serie.
Da segnalare il grandissimo torneo in singolo per la nostra Flavia Pennetta, eliminata ai quarti solo dalla vincitrice sopra citata e la riconferma in doppio del duo Errani-Vinci, autrici di una rimonta fantastica nella finale contro la coppia russa Vesnina-Makarova (sotto 2-5 nel terzo set e poi vincitrici per 7 a 5).