31 maggio 2019

LE PAROLE DEI PILOTI DUCATI. BAGNAIA: "IL LAVORO CHE STIAMO FACENDO STA DANDO FRUTTI POSITIVI. PETRUCCI: "DOMANI OBIETTIVO POLE POSITION"

Buoni segnali sul passo anche a detta di Dovizioso. In pista anche la wild card Michele Pirro, più attardato rispetto ai compagni di scuderia.


Giornata particolare per i piloti Ducati al Mugello. Nell'attesa di Dovizioso e Petrucci, ma anche di quel Michele Pirro sfortunatissimo l'anno scorso, davanti a tutti spunta la Ducati Pramac. Non quella di Jack Miller, sempre competitivo al venerdì, ma dell'italiano Francesco Bagnaia.

Pecco è stato autore di un time attack perfetto, in particolare nell'ultimo settore, e può guardare più serenamente al sabato di FP3 e qualifiche. Tuttavia lo stesso Bagnaia, soddisfazione a parte, è conscio che nulla ancora è scontato per domani: "Sono molto contento perché il lavoro che stiamo facendo sta dando frutti molto positivi", ha dichiarato il campione in carica della Moto2. "Siamo cresciuti nelle ultime gare ed il feeling era molto buono già nelle FP1. Il time attack è venuto bene e per questo sono soddisfatto. Domani sarà molto importante qualificarsi direttamente per le Q2". La crescita della Ducati Pramac è confermata anche da un Jack Miller stabilmente nella Top10 (9°).

Per quanto riguarda i piloti ufficiali c'è comunque ottimismo, con Petrucci terzo e Dovizioso undicesimo. Il pilota umbro, nonostante sia in alto in classifica, ammette di non essere al 100% sia fisicamente, sia con il feeling della moto: “Oggi le mie sensazioni in sella sono state piuttosto buone, anche se fisicamente non sono in perfetta forma a causa di un forte mal di gola", ha dichiarato al termine della FP2. "Entrambe le sessioni sono andate abbastanza bene, ma la pista al momento non offre molto grip, tanto che nemmeno con la gomma morbida nuova al posteriore si avverte tanta differenza. Al momento perdo ancora qualcosa nel quarto settore, dove fatico un po’ ad inserire la moto nell’ultima curva e non riesco a fare le traiettorie che vorrei. Per domani ci concentreremo innanzitutto su questo aspetto, analizzando e comparando i dati. Dobbiamo tenere alta la concentrazione e prepararci ad una bella lotta in qualifica, perché siamo tutti molto vicini. L’obiettivo resta la pole position, o come minimo le prime due file”.

Andrea Dovizioso invece, sebbene sia ai margini della in Top10, guarda positivo, consapevole del lavoro fatto tra questa mattina ed il pomeriggio: “Tutto sommato, non siamo messi male. Non ho ancora trovato il miglior feeling con la mia Desmosedici GP, anche se a livello di passo gara siamo abbastanza competitivi. Nella FP2 abbiamo provato e comparato due assetti abbastanza diversi, ciascuno con pregi e difetti, e quindi dobbiamo mettere insieme tutti i dati per trovare il miglior compromesso."

Anche il forlivese è convinto che domani sarà una dura battaglia (tra il primo in classifica Bagnaia ed il 18°, Valentino Rossi, balla meno di un secondo, ndr): "Rispetto agli anni scorsi ci sono più avversari competitivi in grado di lottare al vertice ed alcuni nostri vantaggi non sono forse più così evidenti, ma siamo solo all’inizio e sono convinto che lavorando con metodo, come abbiamo sempre fatto, domani in qualifica e domenica in gara riusciremo a dire la nostra”.

Per questo Gran Premio, i piloti ufficiali sono tre: infatti in pista con la Desmosedici c'è anche Michele Pirro, riproposto dopo il brutto incidente dell'anno scorso alla San Donato che gli ha impedito di partecipare alla gara. Il pilota originario della Puglia stamattina ha chiuso terzo, mentre alle fine delle FP2 è 13°, a meno di un decimo dal Dovi: “È stata una giornata un po' strana, perché nel turno di stamattina ero stato veloce pur senza essere riuscito a fare molti giri, mentre oggi pomeriggio le condizioni della pista erano un po' diverse e non ho migliorato i miei tempi quanto serviva per entrare nella top ten. Sono fiducioso che domani potremo fare un altro passo avanti”.

28 maggio 2019

VETTEL POTREBBE RITIRARSI A FINE 2019

Secondo il giornalista Joe Saward, i nomi per sostituire il tedesco sarebbero Perez, Magnussen, Grosjean e Bottas.

© Ferrari Media Center

All'indomani del Gran Premio di Monaco, emerge un'indiscrezione che, se confermata, avrebbe del clamoroso: Sebastian Vettel starebbe pensando di lasciare il Circus della Formula Uno al termine di questa stagione, nonostante abbia un contratto che lo lega alla Ferrari ancora per un altro anno.

A riportarlo è Joe Saward. Il giornalista inglese, nella sua newsletter, parla di una voce che è emersa nei box del Principato: "La voce più scioccante che ha iniziato a diffondersi nel paddock di Monaco è che Sebastian Vettel stia pensando di ritirarsi dalla F1 dopo la stagione in corso, all'età di 31 anni", recita la newsletter.

Molte sarebbero le concause che porterebbero il tedesco della Ferrari al ritiro dal "circo bianco": "Dopo aver vinto quattro campionati del mondo con Red Bull tra il 2010 e il 2013 ha provato a riportare la Ferrari al successo, ma ha commesso diversi errori ed è ora sotto pressione dopo l’arrivo di Charles Leclerc, più giovane e apparentemente con un margine di crescita maggiore del tedesco".

"Una scelta che in qualche modo assomiglia a quella di Nico Rosberg, che ha lasciato la Formula 1 dopo aver vinto il titolo nel 2016, consapevole del fatto che molto probabilmente non sarebbe stato in grado di raggiungere quella gloria ancora una volta".

Saward ha anche ipotizzato alcuni nomi che potrebbero succedere al quattro volte campione del mondo: "Le voci che circolano per ora sono quelli di Sergio Perez, Kevin Magnussen", anche se si parla di Valtteri Bottas (anche lui in scadenza di contratto con la Mercedes, avendo solo un'opzione per il 2020), e di Romain Grosjean.

HAMILTON INOSSIDABILE, VERSTAPPEN MAI DOMO, LECLERC DIAMANTE GREZZO: LE VERITA' DEL GRAN PREMIO DI MONACO

A Monte Carlo attimi di grande spettacolo, con il campione del mondo, l'olandese ed il gioiellino della Ferrai protagonisti.

© Mercedes-AMG Petronas Motorsport
Andato in archivio il Gran Premio più glamour e variabile del calendario di Formula 1, quest'anno marchiato dal ricordo di Niki Lauda, rimangono momenti di grande automobilismo con protagonisti piloti che, a modo loro, cercano di rimanere nel ricordo dei tifosi così come ha fatto il pilota austriaco.

Sia chiaro, la carriera di Lauda rimarrà qualcosa di unico e irripetibile nella storia di questo sport, anche perché si parla di un'altra era: gli anni '70, vetture molto meno sicure che andavano lo stesso a 280 all'ora, l'incendio nell'incidente del Nurburgring. Ma la gara di domenica ha consegnato alla ribalta tre piloti che, uno nel passato e nel presente, gli altri due nel presente e nel futuro, scrivono e scriveranno pagine memorabili. E non ce ne vorrà Sebastian Vettel, che è 4 volte campione del mondo e ha concluso la gara al secondo posto dopo un sabato complicato, ma stiamo parlando di Lewis Hamilton, Max Verstappen e Charles Leclerc.

Iniziamo dal vincitore del Gran Premo, ovvero Lewis Hamilton. L'inglese, alla sua sua terza vittoria nel Principato, ha parlato di "una delle gare più difficili della carriera". E c'è da credergli, visto che dopo il pit stop in regime di Safety Car ha percorso 67 giri con la gomma media, la gialla. Un intero Gran Premio sotto la costante pressione di Verstappen, che nell'ultima parte di gara aveva gomme Hard e molto meno deteriorate. Dopo una gara senza la minima sbavatura, ha resistito all'attacco dell'olandese al terzultimo giro, quando in fondo al rettilineo del tunnel un ruota a ruota (immortalato in alto) ha fatto andare lunghi entrambi senza però conseguenze. Più forte dei muri, del graining e della pressione, il 5 volte iridato ha dato ancora una volta una dimostrazione assoluta di forza, verso i record più grandi di questo sport.

Anche Max Verstappen da par suo è stato un grande protagonista, nonostante non sia arrivato a podio, a causa dell'unsafe release del concitato rientro in pista dopo i pit stop. Il pilota orange ha dimostrato in gara come nell'ultimo anno in particolare sia migliorato esponenzialmente in maturità e concretezza, fino a qualche tempo fa nascoste da un'eccessiva aggressività che ne avevano anche minato il futuro.

Il talento di Max non era e non è in discussione, ma adesso c'è la consapevolezza che con una Red Bull competitiva anche in circuiti di motore potrebbe davvero lottare per il Mondiale. La pressione e l'attacco nei confronti di Hamilton ha tenuto incollati gli spettatori alla tv negli ultimi giri di Monte Carlo, cosa non scontata nella Formula 1 moderna nel Principato.

Chi ha invece animato i primi giri è stato Charles Leclerc. È inutile parlare dell'errore clamoroso del muretto Ferrari nel Q1 di sabato, che ha costretto il pilota di casa alla partenza dall'ottava fila. La speranza alla domenica era quella di vederlo aggressivo e possibilmente a punti, nel confutare un assioma che spesso si ripete a Monte Carlo e che con l'allargamento degli pneumatici nel 2018 sembrava ancora più assoluto: "superare è impossibile". Ebbene, se di solito una possibilità c'è in fondo al rettilineo del tunnel, oppure nel rettilineo principale col DRS, Charles ha attaccato dove possibilità non ce ne sono (o non ce ne sarebbero). Nel secondo giro ha superato Norris al tornantino, ma è al settimo dove ha effettuato probabilmente uno dei sorpassi più belli degli ultimi anni, alla strettissima Rascasse, ai danni di Grosjean, passando al millimetro tra il guard rail e la Haas.

Al nono giro, provando lo stesso miracolo nella stessa curva con Hulkenberg, non è riuscito
nell'impresa andando a sbattere sul guard rail interno. La foratura e i danni alla sua Ferrari lo costringono al ritiro, ma rimangono negli occhi degli appassionati i due sorpassi impossibili che ne confermano il talento cristallino.

Nell'attesa del prossimo Gran Premio in Canada, con una Mercedes invincibile quest'anno ed una Ferrari chiamata ad una reazione d'orgoglio, possiamo guardare con fiducia al futuro della categoria, in un passaggio di testimone che domenica si è intravisto tra le strette vie di Monte Carlo: il passato di Niki Lauda, il presente di Lewis Hamilton, il futuro di Max Verstappen e Charles Leclerc.

VERSTAPPEN: "HO VISTO LEWIS LENTO IN ALCUNE PROVE E CI HO PROVATO. PENALITA' SFORTUNATA"

Le parole dei piloti Red Bull al termine del Gran Premio di Monaco, con l'olandese ai piedi dal podio a causa della penalità e Gasly appena dietro dopo esser partito quinto. 


Nonostante il podio di Monte Carlo non abbia visto alcun pilota Red Bull, c'è la consapevolezza nel box austriaco di aver fatto un'ottima gara. In particolare Max Verstappen, secondo al traguardo ma declassato al quarto posto per i 5 secondi di penalità inflitti a causa dell'unsafe release ai box con Bottas. L'olandese giudica positivamente il suo Gran Premio, così come l'intero fine settimana monegasco: "Ho dato il massimo oggi e ho fatto una gara divertente. Penso che siamo stati molto competitivi e mi sono divertito a mettere pressione e a cercare di vincere. Sul ritmo eravamo molto forti e questa è la cosa più importante. Certo, mi sarebbe piaciuto salire sul podio, ma mi è piaciuta la gara e a volte vinci, a volte perdi. Ho fatto del mio meglio e questo era tutto ciò che potevo fare. La squadra ha fatto un grande lavoro per tutto il weekend e abbiamo provato tutto il possibile per ottenere la vittoria oggi".

L'olandese ha provato il tutto per tutto anche a penalità comminata, cercando di conquistare la vittoria con un attacco in fondo al tunnel nei confronti di Lewis Hamilton. Questa è la versione data da Max: "Sai che quando combatti contro Lewis sarà molto difficile, ma ho continuato a spingere ed ho cercato di costringerlo all'errore. Gli ho fatto consumare le gomme di più di quanto volesse, il che significava che potevo attaccare. A un certo punto ho visto le sue gomme scendere di rendimento e c'erano alcune curve dove era molto lento, cosicché avrei potuto fare un tentativo, ma non siamo riusciti ad avvicinarci abbastanza. A pochi giri dalla fine, ho pensato di provare e vedere cosa succede. Ci siamo toccati ma per fortuna non è successo niente".

Un'ultima battuta sulla penalità comminata al pit-stop del 11° giro: "La penalità dal pit-stop è sfortunata, ma non penso che la squadra abbia fatto qualcosa di sbagliato ed è impossibile vedere in quella pit lane così stretta".

Anche Pierre Gasly è molto soddisfatto della sua gara: partito ottavo dopo una penalità di tre posizioni nelle qualifiche, con un buon ritmo ed un'ottima strategia è riuscito a recuperare fino al quinto posto finale, marcando inoltre il giro più veloce che gli ha consentito di ottenere il punto aggiuntivo.

Il francese ha dichiarato: "E 'stata una giornata davvero positiva e possiamo essere molto contenti della quinta posizione dopo essere partiti dall'ottavo posto a Montecarlo, una pista dove è difficile recuperare posizioni. Abbiamo avuto una buona strategia e una macchina davvero fantastica. Mi è piaciuto guidare una macchina così veloce su una pista come questa, poter spingere così forte alla fine e fare dei giri molto veloci per finire entro dieci secondi dal leader. Sono davvero felice e ora dobbiamo continuare a lavorare per poter ripetere prestazioni simili nei prossimi weekend".

25 maggio 2019

RISVEGLIO FERRARI NELLE FP3 CON LECLERC, BOTTAS ED HAMILTON AD INSEGUIRE. VETTEL A MURO ALLA SAINTE DEVOTE

Il monegasco, seppur sotto investigazione, è il più veloce nell'ultimo turno di libere, ad un soffio le Frecce d'Argento. Vettel ha chiuso anzitempo il turno per un grave errore in curva 1. Ottimo Antonio Giovinazzi sesto.


La Ferrari lancia un segnale di risveglio nel sabato mattina di Monte Carlo, ed il protagonista è il padrone di casa, Charles Leclerc. Il monegasco è in testa al termine delle FP3 del Gran Premio di Monaco.

Charles, che è sotto investigazione per aver ignorato la Virtual Safety Car in occasione dell'incidente del compagno di squadra, ha chiuso in 1'11"265: un tempo superiore di un decimo e mezzo rispetto a quello fatto segnare dalle Mercedes giovedì, ma sicuramente più competitivo rispetto a quelli delle Rosse nelle prime due libere. Le qualifiche diranno di più e probabilmente questa sessione non intacca la forza che la Mercedes ha messo in mostra finora, però la Ferrari sembra essere più vicina rispetto ai 7 decimi del giovedì. Le Frecce d'Argento sono vicinissime, con Bottas stavolta davanti a Hamilton: il distacco da Leclerc è rispettivamente di 53 millesimi e 2 decimi.

Mentre Leclerc sembra aver trovato la quadra, Sebastian Vettel non ha potuto sfruttare al meglio le prove libere di stamattina a causa di un lungo alla Sainte Devote, con conseguente impatto verso le barriere di gomme. Sospensione anteriore sinistra distrutta e turno finito dopo soli 17 minuti e 7 giri completati dal tedesco, chiamato ad un riscatto non semplice in qualifica. La 14° posizione finale di questa mattina ne è solamente una conseguenza.

Nel permettere ai commissari di rimuovere la Ferrari, la Race Direction ha chiamato la Virtual Safety Car ed in questo frangente, Charles Leclerc sembra non aver tenuto la velocità richiesta. Aggiornamenti ci saranno nei prossimi minuti.

Quarta e quinta posizione per le due Red Bull di Verstappen e Gasly, con l'olandese a meno di tre decimi dal monegasco ed il francese a quasi mezzo secondo. Ottima sesta posizione per il nostro Antonio Giovinazzi con l'Alfa Romeo Racing, "primo degli altri" in questa sessione con il tempo di 1'12"170. A 24 millesimi dal pugliese c'è la Toro Rosso di Daniil Kvyat. Completano la Top10 Kevin Magnussen con la Haas, Kimi Raikkonen con l'altra Alfa e Alexander Albon (Toro Rosso).

Appuntamento alle 15.00 con il via ufficiale alle qualifiche del Gran Premio di Monaco.

GIRO D'ITALIA, 14° TAPPA SAINT-VINCENT - COURMAYEUR: IN VAL D'AOSTA SARANNO SCINTILLE

Il "tappino" alpino che darà una scossa alla classifica generale. È il momento della prima frazione di livello massimo al Giro d'Italia edizione 102. La Saint-Vincent - Courmayeur, di 131 km, è sì la tappa in linea più corta, ma sarà una delle più intense: qui nessuno potrà nascondersi.


Giro d'Italia, 14.a tappa: il percorso

Tappa interamente svolta in Val d'Aosta, con 5 GPM, pochissimi kilometri di pianura e quasi 4000 mt di dislivello. Partiti da Saint-Vincent, dopo i primi 7 km "di riscaldamento" si affronta subito la prima salita: Verrayes, un seconda categoria di 6.7 km all'8% di pendenza media, può essere un trampolino di lancio perfetto per chi volesse andare in fuga.

Tornati nella fondovalle valdostana (con passaggio al traguardo volante nel capoluogo), ci saranno 15 km di pianura che saranno anche gli ultimi: arrivati a Brenlo si scalerà il Verrogne (1° categoria, 13.8 km al 7,1% con punte del 13%). Discesa e subito si attacca il Truc d'Arbe (2° categoria, 8.2 km al 7%), alla cui sommità mancheranno 54 km all'arrivo.

Un dentello porterà al secondo traguardo volante di La Salle, e da lì il momento clou della giornata: il Colle San Carlo. Salita di prima categoria, per 10.5 km regolari e durissimi, al 9,8% di pendenza media. Le punte più alte, presenti all'inizio della salita, sono al 14-15%. Saliti a 1951 mt slm, per i big ci saranno ancora 25 km da percorrere.

Una discesa tecnica porterà a Ponte da dove partirà l'ultima salita verso lo Skyway del Monte Bianco. Sono le pendenze più facili della tappa, con 5 km al 6% e gli ultimi 3000 metri in un leggero falsopiano in salita. Una tappa corta, che può far esplodere il gruppo fin dalle prime battute. Sicuramente i big dovranno attaccare sul San Carlo, salendo verso Courmayeur non si potranno fare differenze. Partenza da Saint-Vincent alle 13.10, arrivo previsto tra le 16.58 e le 17.32.

Giro d'Italia, 8.a tappa: i favoriti

Tappa da scalatori puri visto il dislivello, anche se potrebbe crearsi la gara parallela tra fuggitivi e big. Il finale non impossibile potrebbe favorire chi ha lo spunto migliore, ma difficilmente arriveranno in gruppetti.
⭐️⭐️⭐️⭐️ ⭐️ Mikel Landa, Vincenzo Nibali
⭐️⭐️⭐️⭐️  Primoz Roglic, Richard Carapaz
⭐️⭐️⭐️ Rafal Majka, Miguel Angel Lopez, Ilnur Zakarin,
⭐️⭐️ Bauke Mollema, Pavel Sivakov, Simon Yates, Giulio Ciccone,
⭐️ Davide Formolo, Esteban Chaves, Hugh Carthy, Tanel Kangert

Giro d'Italia, 14.a tappa: dove vederla in chiaro e in streaming

La tappa in diretta sarà visibile su RaiSport+HD a partire dalle ore 12.10 (canale 57 del digitale terrestre e 227 di Sky), con la copertura integrale della tappa, e dalle 14.30 su Rai2. In diretta anche su Eurosport 1 HD a partire dalle 13:05. In streaming ci sono le apposite piattaforme di RaiPlay ed Eurosport Player.

Per la rete nazionale la telecronaca è affidata ad Andrea De Luca, con il commento tecnico di Stefano Garzelli e la terza voce di Fabio Genovesi, con gli interventi dalla motocronaca di Francesco Pancani e Marco Saligari. Per il canale satellitare invece telecronaca affidata a Luca Gregorio, con il commento tecnico di Riccardo Magrini.

23 maggio 2019

ANCHE NELLE FP2 COMANDANO LE MERCEDES: HAMILTON DAVANTI A BOTTAS, POI VETTEL

Frecce d'Argento micidiali sia sul giro secco sia sul passo gara. Vettel terzo a sette decimi davanti a Gasly, decimo Leclerc con problemi di traffico nel giro lanciato. Sorpresa Albon.


Sempre e solo Mercedes a Monte Carlo. Anche nel secondo turno di prove libere, le Frecce d'Argento fanno il passo, presentandosi come candidate principali alla vittoria e, forse, alla sesta doppietta consecutiva.

Così come al mattino, Lewis Hamilton è davanti al compagno di scuderia. Entrambi hanno abbassato il tempo delle FP1 di un secondo: da 1'12"106 a 1'11"118 l'inglese, da 1'12"178 a 1'12"199 il finlandese.

Se il divario tra i due rimane minimo, è netto il solco scavato con le altre scuderie. Il primo inseguitore è Sebastian Vettel, ma distanziato di oltre sette decimi da Hamilton: in soli 71 secondi di pista un distacco abissale. Quarto tempo per Pierre Gasly, con la prima Red Bull, a pochi centesimi da Seb.

I rispettivi compagni di squadra sono più attardati, a causa di una simulazione di qualifica non riuscita, a causa del traffico, classico problema nel giovedì del principato. Verstappen è sesto, con problemi alla vettura che ne hanno impedito anche la simulazione del passo gara (l'olandese ha all'attivo solo 15 giri completati). Leclerc è decimo, a meno di mezzo secondo da Vettel, senza un giro lanciato provato al massimo.

Sorpresa della giornata è Alexander Albon, che con la sua Toro Rosso è quinto a pochissimo dai Top Team. Completano la Top10 Magnussen (7°) e le ottime Alfa Romeo Racing di Giovinazzi (8°) e Raikkonen (9°).

Dopo il solito venerdì di pausa di Monaco, appuntamento a sabato con le FP3 al mattino e le decisive qualifiche al pomeriggio, per decidere la griglia di partenza.

21 maggio 2019

LOTTA CHAMPIONS E SALVEZZA ANCORA APERTE: SARA' UN ULTIMO TURNO AL CARDIOPALMA

Con il pareggio tra Lazio e Bologna di ieri sera, arriva l'unico verdetto della 37° giornata, i felsinei, insieme al Parma, sono salvi.


Una 37° giornata con gol, sorprese, polemiche ed emozioni che lascia tutto in sospeso fino a domenica prossima, quando si decideranno due italiane per la prossima Champions League e l'ultima retrocessa in Serie B.

Lotta Champions-Europa League

I risultati di domenica sera hanno reso una corsa già agguerrita ancora più appassionante. Anche se, a voler essere sinceri, nelle ultime settimane più che corsa si può parlare di "cammino Champions". Ed è l'Inter ad essere quella più lenta, mettendo in dubbio un terzo posto che fino a qualche settimana sembrava già archiviato.

Sei punti nelle ultime cinque partite e fiducia sotto terra per la banda Spalletti, dopo i 4 gol presi a Napoli contro sì la seconda forza del campionato, ma che non aveva alcuna ambizione di classifica.
Così per i nerazzurri sarà ancora l'ultima giornata a decidere, dopo lo spareggio dell'anno scorso contro la Lazio. È necessario difendere il quarto posto (l'Atalanta a pari punti ha dalla sua gli scontri diretti) dall'attacco del Milan, con una vittoria contro l'Empoli, anch'esso però a caccia di punti disperati per la salvezza.

Terzo posto come detto occupato dalla Dea, che è uscita indenne da un festante Allianz Stadium ma senza i tre punti. Una Juventus, che nel celebrare lo scudetto e gli addii di Barzagli e Allegri, ha sì concesso qualcosa, ma che nel finale di gara ha onorato la partita ed il campionato.

La squadra di Gasperini ha subito riattaccato la spina dopo la finale di Coppa Italia di mercoledì ed è più che mai artefice del proprio destino, verso il sogno della prima partecipazione alla massima competizione europea. Domenica sera, all'Atleti Azzurri d'Italia contro il Sassuolo, si può fare la storia.

Chi non è artefice del proprio destino è quindi il Milan, che non senza brividi ha battuto 2-0 il già retrocesso Frosinone. Nel secondo tempo Donnarumma para il rigore a Ciano, poi Piatek e Suso mettono la firma su tre punti importanti quanto necessari. A Gattuso ora non resta che battere la Spal a Ferrara e sperare.

A proposito di speranza, chi ne ha (forse) una su 100 è la Roma, dopo l'anonimo pareggio di Reggio Emilia contro il Sassuolo, sintomo di una depressione che a Roma sponda giallorossa si fa sempre più profonda. A Ranieri, nella partita di addio di Daniele De Rossi (in un ambiente tesissimo tra tifoseria e società), toccherà vincere e sperare nelle contemporanee sconfitte delle tre lombarde. Se non impossibile, assai improbabile.
ATALANTA 66 Sassuolo
INTER 66 Empoli
MILAN 65 SPAL
ROMA 63 Parma
*in MAIUSCOLO le partite in trasferta

Lotta salvezza

Anche quest'anno, la lotta per non retrocede tiene tutti col fiato sospeso. L'anno scorso è stato il Crotone a recuperare tanti punti nelle ultime giornate per poi essere condannata negli ultimi minuti di campionato. Quest'anno è l'Empoli, con tre vittorie consecutive, che sta per riuscire nell'impresa e, allo stato delle cose, sarebbe salvo. Con la vittoria contro il Torino (che ha estromesso definitivamente i granata dalla lotta per l'Europa League), i toscani hanno superato il Genoa, che non vince da metà marzo, quando batté la Juventus.

Tuttavia nell'ultimo turno l'Empoli ha la difficilissima trasferta di a San Siro contro l'Inter, mentre il Genoa, al Franchi, affronta una Fiorentina per una partita che incredibilmente sa di ultima spiaggia per entrambe. Per la Viola, battuta dal Parma in un altro scontro cruciale, si tratta di una crisi nera testimoniata dai numeri: nella classifica che conta i risultati del 2019 la squadra presa da Montella è penultima, solo davanti al Chievo.

Parma, Bologna (3-3 nel monday night con la Lazio) e Cagliari (1-1 contro il Genoa) possono festeggiare l'aritmetica salvezza, insieme all'Udinese, a quota 40 come la Fiorentina ma davanti ai toscani e al Genoa per classifica avulsa, anche in caso di sconfitta nell'ultima di campionato a Cagliari.

FIORENTINA

40

Genoa
EMPOLI 38 INTER
GENOA 37 FIORENTINA 

38° giornata 

Frosinone - Chievo Verona sabato 25 maggio h. 18.00
Bologna - Napoli sabato 25 maggio h. 20.30
Torino - Lazio domenica 26 maggio h. 15.00
Sampdoria - Juventus domenica 26 maggio h. 18.00
Atalanta - Sassuolo domenica 26 maggio h. 20.30
Inter - Empoli  domenica 26 maggio h. 20.30
Fiorentina - Genoa domenica 26 maggio h. 20.30
Spal - Milan domenica 26 maggio h. 20.30
Cagliari - Udinese domenica 26 maggio h. 20.30
Roma - Parma domenica 26 maggio h. 20.30

MOTOGP, COSA CI HA LASCIATO IL GRAN PREMIO DI FRANCIA

La bandiera a scacchi di Le Mans lascia diversi interrogativi, ma un'unica grande certezza: la MotoGP è Marquezcentrica.


Quinta gara del motomondiale in archivio, e per la MotoGP è forse già il momento della prima fuga mondiale.

Mini-fuga in classifica iridata che può essere paragonata alla gara appena passata, con Marc Marquez che dopo aver battagliato nei primi giri con un coriaceo Jack Miller, a metà gara ha lasciato la compagnia e si è involato verso una vittoria, la seconda di fila e la terza stagionale, che preoccupa i pretendenti per il Mondiale.

E per pretendenti i primi da considerare sono i ducatisti, ed Andrea Dovizioso in particolare. Il forlivese ha fatto un weekend buono, a partire dal venerdì passando per un sabato bagnatissimo in cui ha conquistato la seconda fila. Infine una domenica in cui ha ottenuto abbastanza agevolmente la seconda piazza, ma senza riuscire ad impensierire Marquez.

Il risultato è senza dubbio positivo, perché la Desmosedici non ha mai gradito il circuito francese (zero vittorie in MotoGP sono un dato considerevole) e occupare 2 piazze sul podio, 3 delle prime quattro, è ottimo per Borgo Panigale. Il rovescio della medaglia però è rappresentato da una lotta con il cabroncito che non c'è stata, eccezion fatta per Miller nelle battute iniziali.

Se la gara per Dovizioso è positiva, ancora più soddisfatto è Danilo Petrucci, al primo podio con la Ducati ufficiale. Va detto che l'umbro gradisce Le Mans, visto il secondo posto dell'anno scorso, ma una terza piazza sull'asciutto è una boccata d'ossigeno e di serenità, perché la gara di Miller in ottica mercato costringe Petrux a lottare per il sellino ufficiale in vista del prossimo anno.

Capitolo Rossi. Il Dottore, che ha concluso al quinto posto, si trova nella condizione di essere soddisfatto per un piazzamento non sul podio. Una gara consistente, sempre inseguendo il trenino rosso, ma con il vero capolavoro al sabato dove, fuori dalla Top10, ha conquistato la Q2 mettendo le gomme slick con le prime gocce di pioggia, e alla fine una seconda fila che sembrava impossibile al venerdì.

In un circuito comunque favorevole alla Yamaha, non si può essere del tutto soddisfatti, vista anche la debacle di Vinales. In testa al venerdì e al sabato mattina, sia sull'asciutto che sul bagnato, candidato ad una gara da protagonista, lo spagnolo ha vanificato tutto nella qualifica bagnata (11°) e in gara, steso da Bagnaia dopo una partenza come di consueto problematica.


Rinviata anche la Suzuki, con Rins solo decimo, bocciato invece ancora una volta Jorge Lorenzo, che dopo delle libere positive ha concluso la gara con un anonimo 11° posto. Considerando l'altra Honda (la seconda al traguardo) di Crutchlow nona, si torna al punto di partenza: la MotoGP è Marquezcentrica.

19 maggio 2019

INTERNAZIONALI D'ITALIA, NADAL SI CONFERMA RE DI ROMA: BATTUTO DJOKOVIC IN TRE SET

Lo spagnolo batte il serbo 60 46 61: è il nono trionfo al Foro Italico.

Ph. Claudio Pasquazi

Una vittoria netta, che conferma chi è ancora il padrone della terra rossa nonostante un inizio stagionale non esaltante. Rafael Nadal conquista gli Internazionali BNL d'Italia, bissando il titolo dell'anno scorso. E lo fa al termine di una finale che non è mai sembrata fuori dal controllo del maiorchino, nonostante uno stanco Djokovic, che con un sussulto d'orgoglio dei suoi, ha provato a rimettere in discussione.


La cronaca

La partenza del match è di quelle senza storia: Nadal è tirato a lucido, Djokovic non riesce a mettere i piedi dentro al campo e viene completamente spazzato via da Rafa. Il risultato del primo set non necessita di ulteriori commenti: 6-0, il primo nella storia tra Djokovic e Nadal in 54 scontri diretti.

30 punti a 16 per lo spagnolo, Nole che non arriva mai a palla game. Un risultato che stordisce anche il pubblico del centrale, vista l'attesa di un confronto che si pensava fosse alla pari.

Troppo stanco il serbo, dopo le maratone dei giorni scorsi (le tre ore di match con due match point annullati a Del Potro venerdì, più le due ore e mezza ieri sera con Schwartman). Ma i campioni sanno reagire anche i questi momenti, e nel secondo set il Foro Italico ha di nuovo una partita. Grazie ad un buon rendimento al servizio - che gli garantirà 7 ace in tutto il match - e con il dritto, Djokovic riesce a tenere testa a Nadal. Ma al settimo game sembrano iniziare i titoli di coda, con tre palle break consecutive per Rafa. Lì il serbo con un'altra reazione, complice anche un Nadal che non affonda il colpo del ko, annulla le palle break, ne annulla un'altra nel nono game e costringe l'avversario a servire per rimanere nel set.

Improvvisamente Nadal perde il dritto ed il ribaltone è servito: break a 30, set e tutto rimandato al terzo tra l'esaltazione del pubblico, che ha incitato Nole per tutto il secondo parziale volendo una finale degna del palcoscenico.

Nel terzo set però, tutto sembra tornare alla normalità: Nole corre, ribatte e spinge, ma quando si vuole liberare dallo scambio e viene a rete commette una quantità incredibile di errori, tra smash sbagliati e drop che si fermano a metà rete. Anche così si spiegano i ben 39 errori non forzati, contro i 17 dell'avversario: meno della metà.

Nadal stavolta non si fa pregare: trova il break in apertura (con tanto di racchetta distrutta da parte di Djokovic) ed incanala subito il match laddove era partito. Non c'è storia. Per questo il championship point rispecchia l'andamento della partita: con una volée serba che si stampa sul nastro, dopo 2 ore e 25 minuti, Nadal vince per la nona volta gli Internazionali. È il primo urrà del 2019, che vale un nuovo record: per il sedicesimo anno di fila vince almeno un trofeo del circuito ATP. 34° Masters 1000 superando proprio Djokovic e 81° trofeo in carriera.


A Roma abbiamo ritrovato un Nadal in versione stellare e non è un caso. Il maiorchino forse ci ha messo di più del solito ad entrare a pieno regime, ma ad una settimana dal Roland Garros è pronto: è sempre lui l'uomo da battere. Per il numero 1 del mondo invece una sconfitta che brucia ma con una consapevolezza: se non si è al 100% è quasi impossibile sovrastare Rafa sulla terra, e se c'è qualcuno che a Parigi potrà insidiarlo, quello è proprio il serbo.

ROSSI: "MI È MANCATO QUALCOSA PER IL PODIO, COMUNQUE UN WEEKEND POSITIVO"

Le parole del Dottore, che ha chiuso quinto a pochi decimi da podio, e di Vinales, caduto nel settimo giro: "Non potevo fare nulla. Dobbiamo migliorare in qualifica."


© Yamaha Racing Team Official Facebook Page
Niente podio per le Yamaha quest'oggi a Le Mans. In una pista storicamente favorevole, la casa dei tre diapason non è riuscita a ripetere le buone prestazioni che negli ultimi anni hanno dato diverse soddisfazioni. In particolare Valentino Rossi, che ha all'attivo 11 podi in classe regina, ha inseguito a lungo le Ducati di Dovizioso, Petrucci e Miller, sembrava doversi staccare ma negli ultimi giri si è rifatto sotto, terminando a 9 decimi dal podio ma senza trovare quel quid in più superare Miller e Petrucci.

Tuttavia il Dottore si ritiene soddisfatto del weekend francese: "Speravo di poter salire sul podio oggi, ma è stato un weekend positivo, migliore di quello di Jerez" ha dichiarato. "Abbiamo iniziato bene la gara e il ritmo era buono, infatti sono arrivato molto vicino ai miei rivali principali". Rossi ha poi spiegato cos'è che è mancato per raggiungere il terzo posto: "Sfortunatamente, perdiamo in accelerazione, e per questo è stato molto difficile rimanere con i primi, che in uscita dalle curve sono molto veloci."

"Durante il fine settimana abbiamo lavorato bene e la nostra moto era veloce. Alla fine della gara mi sentivo meglio e sono riuscito a stare insieme a Dovi, Petrucci e Miller. Speravo di superare Miller, ma avevo bisogno per essere un po' più veloce per attaccare. Ora iniziamo subito a pensare al Mugello, vediamo se possiamo essere un po' più competitivi lì".

Di ben altro umore è Maverick Vinales, che dopo delle promettenti libere ha mancato la qualifica ed ha terminato la sua gara al settimo giro, centrato da un highside di Bagnaia mentre lottava per l'undicesimo posto, intenzionato a risalire posizioni importanti. Nelle dichiarazioni post-gara lo spagnolo ha mostrato più rammarico per la qualifica che per l'incidente in corsa: "Onestamente, non potevo fare nulla. Stavo cercando di superare Aleix in quel momento. Penso che sia importante per noi capire gli errori che abbiamo commesso questo weekend, soprattutto il sabato con la strategia della qualifica. Quando parti dall'undicesimo posto sulla griglia, questi tipi di incidenti di gara sono qualcosa a cui sei esposto. Quindi, dobbiamo continuare a lavorare per capire cosa possiamo migliorare. È iniziato come un fine settimana perfetto e l'abbiamo concluso con zero punti, quindi dobbiamo imparare da ciò. Sono sicuro che avrei potuto salire molti posti in gara, perché stavo entrando nel ritmo, e anche il podio non era troppo lontano, solo 2 secondi. Penso che sarei stato in grado di spingere e chiudere il gap, ma quando si parte da dietro è sempre difficile. Dobbiamo prestare attenzione durante le qualifiche, perché è molto importante essere in prima o seconda fila e assicurarci di non commettere lo stesso errore nelle prossime gare".

IN MOTO2 VINCE MARQUEZ SU NAVARRO E FERNANDEZ. OUT BALDASSARRI E PASINI

Tripletta spagnola nella categoria di mezzo, con la classifica del mondiale che si ricompatta nuovamente. Peccato anche per Simone Corsi, caduto mentre era in seconda posizione.

© motogp.com

Dopo la rocambolesca gara di Moto3, altra gara con diverse cadute e colpi di scena. In questa giostra di emozioni ne fanno le spesa i piloti italiani, con il leader del Mondiale Lorenzo Baldassarri che incamera uno zero pesante.

A vincere, ed anche in maniera meritata, è Alex Marquez. Il pilota del Team Marc VDS torna alla vittoria dopo un digiuno di 25 gare (l'ultima gioia risale a Motegi 2017) al termine di una corsa che l'ha visto dominare nella seconda parte di gara.

Al via dei 25 giri previsti Navarro parte male dalla pole e Thomas Luthi prende la testa, seguito da Marquez e Vierge, mentre Andrea Locatelli, partito dalla seconda fila, è vittima di un highside e termina a terra zoppicante, portato al centro medico.

A metà del secondo giro il disastro per i colori azzurri dove in uscita da curva 10 Baldassarri scivola e Pasini dietro di lui non fa in tempo ad evitarlo: anche lui portato al centro medico, si parla si una possibile spalla lussata, che potrebbe mettere a rischio la sua partecipazione al Mugello.

Mentre in testa Luthi perde la testa dopo tre giri e perde ritmo, Simone Corsi con un recupero prodigioso si porta in zona podio. Partito 18° si ritrova secondo dopo 6 giri. Sembra essere una lotta a due per la vittoria, con Marquez e Corsi che distanziano la concorrenza, ma il sogno del romano si infrange al nono giro, quando scivola alla penultima curva. Oltre alla disperazione del pilota italiano, si spalanca la strada per il fratellino di Marc, che da lì in poi non avrà ostacoli nel portare al termine la gara in solitaria.

Dietro si scatena la bagarre con Navarro, Vierge e un rimontante Augusto Fernandez, mentre Luthi, il principale rivale del Balda, perde posizioni. Negli ultimi giri Navarro prova a recuperare su Marquez (facendo segnare il best lap all time) ma un lungo lo costringe a rinunciare all'intento e a doversi giocare la seconda posizione con Fernandez, compagno di squadra di Baldassarri. Proprio nell'ultimo giro, il poleman riesce ad avere la meglio dell'altro spagnolo.

Si tratta di una tripletta iberica, con Brad Binder quarto che all'ultimo ha la meglio su Vierge. Sesto Luthi che non approfitta a pieno dello zero del marchigiano, settimo Bastianini, miglior italiano al traguardo, decimo Bulega, 12° Di Giannantonio.

Testa del mondiale che si ricompatta, ma con Baldassarri che mantiene la prima posizione a 75 punti, frutto di tre vittorie e due ritiri. Secondo Luthi a 68, terzo Navarro a 64, quarto Alex Marquez a 61.

18 maggio 2019

ROSSI: "SONO FELICE, HO UN BUON PASSO SUL BAGNATO". VINALES: "LA STRATEGIA NON È ANDATA SECONDO I PIANI"

Animi completamente ribaltati in casa Yamaha rispetto al venerdì, con VR46 che partirà quinto mentre lo spagnolo solo 11°.


Con l'acqua prevista quest'oggi a Le Mans si sono completamente capovolte le gerarchie in casa Yamaha. Valentino Rossi, che a causa di una FP3 bagnata non è riuscito a rientrare nella Top10, ha dovuto passare dalle forche gaudine della Q1, ma ne è uscito da campione scegliendo la gomma slick in condizioni borderline. In Q2 poi, dopo aver ritentato l'azzardo - ma stavolta senza successo - sul bagnato ha espresso un buon feeling, migliorandosi giro dopo giro ed artigliando una quinta posizione che 24 ore fa non sembrava possibile.

"Sono molto felice" ha dichiarato, "perché stamattina ero fuori dalla Q2 e dovevamo trovare qualcosa per migliorare la nostra posizione di partenza. Abbiamo tentato una scommessa in Q1 e abbiamo inserito le slick, ed è stata la scelta giusta. Era un rischio, ma ha pagato, perché non c'era troppa acqua in pista e sono stato in grado di passare alla Q2, che era molto importante."

A questo punto, conviene al Dottore fare la danza della pioggia per domani: "In Q2, con le gomme da bagnato sul bagnato, ero abbastanza competitivo. Sono quinto, ma ho un buon passo nel caso avessimo una gara bagnata domani. Nell'asciutto ieri non ero molto forte. Dovevamo provare alcune modifiche, ma oggi non avevamo tempo per questo, quindi dobbiamo aspettare per vedere quali saranno le condizioni di domani".

Diversa è la situazione di Maverick Vinales, che aveva mostrato sia sull'asciutto (ieri) che sul bagnato (stamattina) di essere competitivo per la qualifica. Dopo aver anche lui tentato l'azzardo delle slick all'inizio del Q2, non è riuscito con le gomme da bagnato a fare un tempo buono, tant'è che è risultato il più lento della sessione (Pol Espargaro non ha ottenuto tempi in Q2, quindi partirà dodicesimo, ndr). Lo spagnolo, che ha accusato 9 decimi dal compagno di scuderia, alla fine della qualifica ha spiegato il motivo: "La strategia non è andata secondo i piani. Abbiamo deciso di dare una possibilità alle gomme slick all'inizio della Q2, ma ha iniziato a piovere di più. Abbiamo perso due o tre giri nel momento in cui la pista era nelle migliori condizioni per fare il tempo".

Top Gun però non è preoccupato in ottica gara: "Penso che stiamo andando bene questo fine settimana. Stiamo cercando di migliorare noi stessi e sul bagnato siamo migliorati molto. Nell'asciutto mi sono sempre sentito benissimo, quindi per noi è una buona pista. È vero che devo iniziare la gara dall'11° posto, ma faremo del nostro meglio per salire sul podio. Abbiamo fiducia e la moto, adesso, è di buon livello. Dobbiamo ancora migliorare in alcune aree, ma ci stiamo arrivando. Nulla è impossibile, quindi spingeremo domani, daremo il massimo e vediamo cosa possiamo ottenere. Cercheremo di essere forti domani, soprattutto nella prima parte della gara, perché sarà molto importante superare".

GIRO D'ITALIA, 8.A TAPPA TORTORETO LIDO-PESARO: LA TAPPA DEI MURI È ANCHE LA PIU' LUNGA

Una frazione lunga e nervosa, aperta a diversi scenari. L'ottava tappa del 102° Giro d'Italia, da Tortoreto Lido a Pesaro, nel ricordo di Gioacchino Rossini, è la più lunga di questa edizione (239 km) ed è divisa in due parti: la prima completamente pianeggiante, la seconda invece senza un metro di pianura che ricorda una classica delle Ardenne.

Giro d'Italia, 8.a tappa: il percorso

Si parte dalla costa abruzzese per poi risalire tutte le Marche ed arrivare fin quasi in Emilia. Come detto, una tappa divisa nettamente in due parti. Dalla partenza, fissata a Tortoreto Lido alle 11.15 (km 0 alle 11.25 dopo 5,8 km di trasferimento), si percorre la ss. 16 completamente pianeggiante, percorrendo la costa attraverso le province di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Ancora. Dopo il primo sprint intermedio a Senigallia, con 140 km già sulle gambe, inizia tutta un'altra corsa. Una decina di salite di cui solo 3 segnalate come GPM. Il primo dentello, di San Costanzo, porta al secondo sprint intermedio, a Calcinelli. Lì inizia la salita più dura della giornata, Monte della Mattera (3° Cat, 6,8 km al 3,9% con il primo kilometro al 10%). Terminata la discesa si sale immediatamente verso Candelara (3 km al 4,4%) e poi verso Montelluro, GPM di quarta categoria (4,4 km al 3,3% con i primi 2 km al 9%).

La parte finale è di difficile interpretazione: ai -25 si affronta l'ultima salita "ufficiale", ossia Gabicce Monte (4° Cat, 2,1 km al 4,3%) ma le insidie non sono affatto terminate. Dopo la discesa ci sono altri 2 km al 5%, con dentelli disseminati anche lungo l'ultimo tratto costiero odierno. A 9 km dalla conclusione si affronterà uno strappo di 1 km al 7% che porta nella tecnicissima discesa finale, che si conclude a 3km dal traguardo. Il finale è in centro città con due curve molto pericolose.


Giro d'Italia, 8.a tappa: i favoriti

Non è facile prevedere se arriverà una fuga e, in caso contrario, se qualche velocista reggerà i tantissimi strappetti presenti. Sono favoriti uomini da classiche, finisseur che se partono al momento giusto potrebbero anticipare tutti.
***** Caleb Ewan
**** Enrico Battaglin, Arnaud Demàre
*** Simone Consonni, Tony Gallopin, Diego Ulissi
** Pascal Ackermann, Elia Viviani, Primoz Roglic, Vincenzo Nibali
* Enrico Gasparotto, Ion Izagirre, Tony Gallopin, Thomas de Gendt, Marco Canola


Giro d'Italia, 8.a tappa, dove vederla in chiaro ed in streaming

La tappa sarà visibile su Rai Sport+HD (canale 57 del digitale terrestre e 227 di Sky) a partire dalle 10.55 con il pre-tappa e con la copertura integrale di tutti i kilometri della gara, con la linea che passerà a Rai2 alle 14.30. Sarà visibile anche su Eurosport 1 HD (canale 210 di Sky) a partire dalle 12.
Per la rete nazionale la telecronaca è affidata ad Andrea De Luca, con il commento tecnico di Stefano Garzelli e la terza voce di Fabio Genovesi, ed i commenti in motocronaca da parte di Francesco Pancani e Marco Saligari.
Per il canale satellitare commento affidato a Luca Gregorio affiancato da Riccardo Magrini.

17 maggio 2019

DOVIZIOSO: "SENSAZIONI BUONE, MA MOLTI PILOTI SONO VELOCI". PETRUCCI: "LA CADUTA HA MODIFICATO I NOSTRI PROGRAMMI"

Le parole dei piloti Ducati dopo le libere francesi, con Dovizioso quinto nella classifica combinata, Petrucci appena dietro.

© ducati.com

Le Ducati, al termine delle due sessioni di prove libere, si trovano stabilmente nella Top10: al quinto posto c'è Andrea Dovizioso e al sesto Danilo Petrucci.

Già secondo nella FP1, Dovizioso ha chiuso nel pomeriggio a tre decimi da Vinales, mostrando un buon feeling. Sensazioni confermate anche dalle dichiarazioni del forlivese: “Siamo soltanto all’inizio del weekend ma le mie sensazioni in sella sono piuttosto buone. Rispetto allo scorso anno, tuttavia, ci sono più piloti veloci e quindi si è formato un bel gruppo ai piani alti della classifica, dove però ci siamo anche noi. Ci restano alcuni dettagli da migliorare per essere in grado di tenere il ritmo che ci siamo prefissati. Abbiamo provato assetti diversi e valutato diverse opzioni di pneumatici a nostra disposizione, facendo un passo avanti nel corso della FP2, ma ci restano margini di miglioramento e dovremo essere bravi a mettere insieme tutte le indicazioni raccolte per essere ancora più competitivi domani e preparare al meglio la gara”.

Anche Petrucci ha mostrato progressi nella FP2 nonostante una scivolata in uscita da curva 8 senza conseguenze fisiche. “Questa mattina siamo partiti col piede giusto mentre la scivolata all’inizio della FP2 ci ha costretti a modificare leggermente il nostro programma in corso d’opera. In ogni caso, siamo riusciti a reagire bene e non siamo lontani dai primi. Il feeling con la mia Desmosedici GP era leggermente migliore al mattino, ma penso che ciò sia dovuto alle condizioni meno ideali della pista nel pomeriggio, dal momento che ci sono state tante cadute. Abbiamo effettuato una prova comparativa con assetti leggermente diversi, ed ora cercheremo il giusto compromesso per fare un altro passo avanti domani. Voglio cercare di essere più competitivo in qualifica, per poi giocare le mie carte al meglio domenica”.

VINALES: "UN INIZIO POSITIVO, MI SENTO BENE CON LA MOTO". ROSSI: "MI ASPETTAVO DI ANDARE PIU' FORTE"

Animi piuttosto differenti in casa Yamaha dopo le libere del venerdì che hanno visto lo spagnolo primeggiare ed il "Dottore" navigare fuori dalla Top10.

Ph: Yamaha Racing Official Facebook Page

Due facce diverse della stessa medaglia all'interno dei box Yamaha dopo le prime prove libere di Le Mans. In un circuito favorevole alla casa dei tre diapason, Vinales riesce a sfruttare a pieno il potenziale della moto, mentre Rossi fa enorme fatica a trovare il set up ideale.

Raggiante è Maverick Vinales, quarto al mattino e primo nel pomeriggio, in testa nella classifica combinata: "Per me è stato un inizio molto positivo di weekend", ha dichiarato. "Abbiamo trovato il nostro set-up molto velocemente, così sono stato in grado di fare molti giri e mi sentivo abbastanza bene con la moto".

Nonostante l'ottima performance, lo spagnolo sente di poter ancora affinare qualcosa: "Ho un buon feeling, anche con le gomme, ma comunque dobbiamo continuare a lavorare. Ci sono ancora alcuni posti in cui ho bisogno di migliorare, anche riguardo al mio stile di guida, domani ho molto lavoro da fare".

Infine uno sguardo al meteo, che potrà scombussolare la carte in tavola: "Vediamo come sarà, perché sembra essere incerto. Dovremo fare molta attenzione in qualifica, perché giocherà un ruolo importante per stare davanti durante la gara. Di sicuro, dovremo prendere decisioni rapide. Non ho ancora guidato la moto sul bagnato estremo, ma ad Austin mi sono sentito benissimo con le gomme da bagnato. Quindi, penso che domani sarà importante capire in che direzione lavorare e come migliorare".

Di tutt'altra opinione Valentino Rossi, quattordicesimo a fine giornata a quasi un secondo dal compagno di squadra. Una situazione non facile, anche in previsione di un meteo che non potrebbe consentire miglioramenti nelle FP3 di domattina. "Abbiamo avuto alcuni problemi durante il giorno e, sinceramente, mi aspettavo di andare più forte", ha detto Il Dottore. "Dobbiamo lavorare questa sera per cercare di trovare qualcosa di meglio. Alla fine ho fatto solo un giro con la gomma morbida e sono fuori dalla top10, quindi ora dobbiamo sperare che domani mattina possa correre in condizioni asciutte per cercare di migliorare, e dobbiamo cercare di lavorare sulla moto per avere un ritmo migliore".

GIRO D'ITALIA: A L'AQUILA VINCE PELLO BILBAO DOPO UNA TAPPA FRENETICA, CONTI CONSERVA LA MAGLIA ROSA

Tappa abruzzese più complicata del previsto, che rimarrà nelle gambe dei big in previsione del fine settimana. A vincere alla fine è Pello Bilbao dell'Astana, ma anche Valerio Conti può esultare: il corridore laziale, dopo 185 km intensissimi (media oraria di 45 km/h nonostante i 2000 metri di dislivello) passa indenne il suo primo giorno in maglia rosa.

Il riassunto della tappa di oggi
 grazie alla pagina "L'Abruzzese fuori sede"

La Cronaca

La settima tappa di questo Giro d'Italia è interamente svolta in terra d'Abruzzo. Da Vasto, sulla costa adriatica, a rientrare verso l'Appennino fino a L'Aquila, nel ricordo del terremoto a dieci anni da quel tremendo 6 aprile.

Vista l'altimetria e dopo l'impresa del duo Masnada-Conti, in tantissimi vogliono provare una fuga vincente. Ne scaturisce una prima metà di tappa corsa a ritmi folli: la prima ora a 49.8 orari è indicativa della bagarre in testa al gruppo. E quando sembrava partire il tentativo buono, con 19 corridori, la Bahrain-Merida di Nibali si è impegnata nel ricongiungimento.

Così la fuga buona è partita solamente dopo 80 km, sullo strappo che portava il gruppo a Chieti, su impulso di Davide Formolo. Con lui Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli Sidermec), José Joaquín Rojas e Antonio Pedrero (Movistar), Pello Bilbao e Andrey Zeits (Astana), Tony Gallopin (AG2R), Jay Mccarthy (Bora-Hansgrohe), Rubén Plaza Molina (Israel Cycling Academy), Chris Hamilton (Mitchelton-Scott), Sebastián Henao (Team Ineos), e Thomas De Gendt (Lotto Soudal).

La presenza di Rojas e Plaza (in fuga anche ieri e vicini a Conti in classifica) ha costretto la UAE Emirates a lavorare per tutta la giornata. Davanti i fuggitivi hanno tenuto duro grazie ai gregari (Pedrero per Rojas, McCarthy per Formolo e Zeits per Bilbao) e sull'unico GPM di giornata, le Svolte di Popoli (9 km al 5%), hanno guadagnato fino ai 2'20", con tanto di maglia rosa virtuale per lo spagnolo della Movistar.

Solo nel falsopiano abruzzese, che portava la corsa ai piedi del capoluogo, la squadra di Conti ha trovato qualche alleato, la Bardiani CSF della maglia bianca Carboni e la Trek Segafredo dell'idolo di casa nonché maglia azzurra Ciccone. Ai -9, prima degli ultimi botti, il ritardo è tornato sul minuto e 20: ridotto sì ma non abbastanza per impedire ai fuggitivi di giocarsi la tappa.

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Nel primo strappo di Via della Polveriera Formolo ed Hamilton provano a staccare il resto della compagnia. Non ci riescono ma rimangono in cinque (Formolo, Cattaneo, Bilbao, Hamilton e Gallopin) con Rojas che rientra prima dell'ultima impennata, gli ultimi 1200 metri al 7% con punte all'11. Qui parte Pello Bilbao, che sorprende Formolo e guadagna 80 metri, dietro nessuno ha la forza per rientrare e così può alzare le braccia al cielo: è la prima vittoria al giro per lo spagnolo, sesto nella classifica generale dello scorso anno. Nello sprint dei battuti Gallopin batte Formolo, mentre Cattaneo arriva quinto.

Il gruppo, forte di una cinquantina di corridori, arriva a 1'07" con tutti i big che non hanno attaccato nel finale ma che hanno faticato tutto il giorno: chissà se a Pesaro domani, ma soprattutto nella cronometro di San Marino di domenica dopo ne pagheranno le conseguenze.

La classifica di tappa:

1) Pello Bilbao Lopez (Spa), in 4h06'27";
2) Tony Gallopin (Fra), a 5";
3) Davide Formolo (Ita), s.t.;
4) Lucas Hamilton (Aus), 9";
5) Mattia Cattaneo (Ita), s.t.;
6) Josè Joaquin Rojas (Spa), a 30";
7) Sebasian Henao Gomez (Col), a 48";
8) Antonio Pedrero (Spa), a 1'01";
9) Valentin Madouas (Fra), a 1'07";
10) Andrea Vendrame (Ita), s.t.;


La classifica generale:

1) Valerio Conti (Ita) in 29h29'34";
2) Josè Joaquin Rojas (Spa) a 1'32";
3) Giovanni Carboni (Ita) a 1'41";
4) Nans Peters (Fra) a 2'09";
5) Valentin Madouas (Fra) a 2'17";
6) Amaro Antunes (Por) a 2'45";
7) Fausto Masnada (Ita) a 3'14";
8) Peter Serry (Bel) a 3'25";
9) Andrey Amador (Cos) a 3'27";
10) Sam Oomen (Ola) a 4'57".



MIGLIOR TEMPO DI VINALES NELLE FP2, SEGUITO DA MARQUEZ. 5° DOVIZIOSO, IN DIFFICOLTA' ROSSI

Up & down per la Yamaha nel venerdì di Le Mans, con il Dottore fuori dalla Top10 provvisoria. Bene anche Quartararo (3°) e Lorenzo (4°).


Maverick Vinales è davanti nella seconda sessione di prove libere di Le Mans. Lo spagnolo ha fatto segnare il miglior tempo del pomeriggio, abbassando di mezzo secondo il best time del mattino, fatto segnare da Quartararo. In una FP2 più che mai importante in previsione qualifiche, vista l'incertezza meteorologica di domani, lo spagnolo ha dimostrato di essere a posto sia sul passo che sul giro secco, facendo siglare un distacco discreto nei confronti degli inseguitori.

Primo inseguitore è Marc Marquez, distante quasi due decimi dall'alfiere della Yamaha. Alle sue spalle nel giro di pochi millesimi troviamo Quartararo, il più veloce al mattino, un redivivo Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso, distante tre decimi da Vinales.

Sesta posizione per il compagno di squadra, Danilo Petrucci, e a seguire l'ottima KTM di Pol Espargaro, nonostante una caduta nei primi minuti del turno. Chiudono la Top10 il fratello Aleix, bene con l'Aprilia, Nakagami e Franco Morbidelli con l'altra Yamaha Petronas, anche se per la classifica combinata delle due sessioni resiste il tempo di Jack Miller fatto al mattino.

Continua a soffrire Valentino Rossi, che ha chiuso al 13° posto la FP2 e nella classifica combinata si trova 14°. Così come ad Jerez, non sarà facile per il Dottore rientrare nei 10 per l'accesso diretto al Q2, anche in considerazione del maltempo. Gli altri italiani: 12° Bagnaia, 19° Iannone.

Appuntamento a domani mattina dalle 9.55 con la decisiva FP3.


Le Mans, Gran Premio di Francia – Classifica Combinata FP1-FP2 MotoGP

FABIO QUARTARARO GUIDA LE FP1 DI LE MANS DAVANTI ALLE DUCATI DI DOVIZIOSO E PETRUCCI

L'enfant du pays in testa con un decimo sul pilota forlivese e due sull'altra Ducati, seguono Vinales e Marquez. Rossi 10°, Lorenzo 14° dopo una caduta.

© motogp.com

Uno degli uomini più attesi del weekend è già davanti. L'idolo di casa Fabio Quartararo conclude in testa la prima sessione di prove libere sul circuito di Le Mans, quinta tappa del Motomondiale.
Dopo la pole di Jerez, il rookie d'oltralpe vuole riscattare la sfortunata gara spagnola e ha chiuso la FP1 con il tempo di 1'31"986, unico pilota a scendere sotto il muro del minuto e 32. Non lontano dall'alfiere del Team Yamaha Petronas ci sono le due Ducati ufficiali, con Andrea Dovizioso davanti a Danilo Petrucci, distanziati rispettivamente uno e due decimi dal francese.

A pochissimo dall'umbro Maverick Vinales, con la prima Yamaha ufficiale, e Marc Marquez, quinto, autore di uno dei suoi salvataggi miracolosi in curva 8 a fine turno. In generale una sessione davvero complicata da analizzare, perché come ad Jerez la classifica è davvero ristretta: con Pol Espargaro (KTM) sesto e Jack Miller (Ducati Pramac) settimo i primi sette sono racchiusi in soli due decimi e mezzo.

Chiudono la Top10 un po' più distanziati dai primi Joan Mir con la prima Suzuki, Johann Zarco, il poleman dello scorso anno, e Valentino Rossi, autore di una prima sessione non semplice: a metà turno la rottura della catena della sua M1 lo ha costretto a cambiare moto ed a perdere diversi minuti, tuttavia l'obiettivo minimo di rientrare nei dieci è stato raggiunto.

Nelle retrovie Jorge Lorenzo, quattordicesimo, vittima di una scivolata senza conseguenze in curva 8 e Alex Rins, solo diciassettesimo con la Suzuki. Per quanto riguarda gli altri italiani, 12° Franco Morbidelli, 13° Francesco Bagnaia e 19° Andrea Iannone, ancora in grosse difficoltà con la messa a punto della sua Aprilia.

Appuntamento alle 14.10 con la FP2.

Le Mans, Gran Premio di Francia - Classifica FP1 MotoGP



15 maggio 2019

COPPA ITALIA: TRIONFO DELLA LAZIO PER LA SETTIMA VOLTA NELLA STORIA

I biancocelesti battono 2-0 l'Atalanta con le reti nel finale di Milinkovic-Savic e Correa



Lazio in paradiso: settimo trionfo in Coppa Italia per la squadra allenata da Simone Inzaghi, al termine di una partita intensissima e combattuta che ha visto i biancocelesti prevalere dal punto di vista dell'esperienza a discapito di un'Atalanta, impacciata all'inizio e colpita nel momento migliore del match.

La cronaca

Clima di tensione a Roma, dopo un pomeriggio in cui erano attese pioggia (che ha reso il terreno di gioco insidiosissimo) e scontri tra tifosi (con tafferugli tra ultrà e polizia, che hanno causato l'incendio di un'auto della polizia municipale, il ferimento di due vigili urbani e lo stop di due tifosi laziali).
Simone Inzaghi, alla seconda finale di Coppa, schiera un 3-5-2 con davanti la coppia Immobile-Correa e con Milinovic-Savic e Caicedo in panchina. Gasperini conferma gli undici che hanno battuto i biancocelesti allo Stadio Olimpico nella sfida di 10 giorni fa in campionato, con Gomez a sostegno di Ilicic e Zapata.
Il match inizia subito con un sussulto bergamasco, con l'incursione da sinistra di Gomez parata in due tempi da Strakosha, ma poi latitano le occasioni, nonostante un ritmo molto elevato.
L'Atalanta sente la finale, non pressa a tutto campo come suo solito e così la Lazio si mostra più attiva; ma di testa sia Acerbi, sia Leiva non centrano la porta.
Da palla inattiva però è la Dea che si rende pericolosissima. Al minuto 26 nitida tripla chance sugli sviluppi di una punizione dalla tre quarti: in un furioso batti e ribatti in area De Roon al volo (con una leggera deviazione di mano di Bastos) colpisce il palo, poi un salvataggio sulla linea e infine Zapata di testa mette il pallone a lato.
Da questo momento in poi la partita diventa tesissima. Bastos viene ammonito ed esce per scelta tecnica già al 36', al suo posto Radu. Poco dopo i biancocelesti protestano per un fallo su Correa da ultimo uomo: Banti ammonisce Masiello ma non vede la "chiara occasione da gol" per espellerlo. Anche Lulic viene ammonito.
Al quarantesimo Zapata mette alto di testa su cross di Ilicic. La Lazio preme negli ultimi minuti ma si va al riposo sullo 0-0.
Nella ripresa il ritmo cala sensibilmente. Su tiro di Castagne Strakosha para a terra, ma ci sono solamente duri scontri a metà campo, per un indirizzo del match che tarda ad arrivare. Palomino salva su Correa lanciato a rete, mentre Gomez con un sinistro da posizione defilatissima colpisce il palo esterno. Inzaghi sostituisce un deludente Immobile per Caicedo e poco dopo fa la mossa giusta mettendo in campo Milinkvic-Savic (78').
Il serbo, dopo soli tre minuti dal suo ingresso in campo al posto di un nervosissimo Luis Alberto, sblocca la partita: stacco di tasta imperioso su corner, palla sul secondo palo e corsa sotto la Curva Nord, 1-0.
Gasperini tenta subito le contromosse, sfruttando tutti e tre i cambi a disposizione: dentro Barrow per Zapata, Gosens per Castagne e Pasalic per De Roon.
Gollini para in uscita su Correa, ma al minuto 89 si deve arrendere al Tucu: con l'Atalanta riversata in avanti, l'argentino con una cavalcata di 45 metri salta Freuler, scarta il portiere nerazzurro ed insacca. Esplodono i circa 33mila tifosi laziali all'Olimpico e partita chiusa.
Dopo 7 minuti di recupero Banti fischia la fine: per la Lazio è il settimo trionfo in 10 finali e la sicurezza di un posto in Europa League l'anno prossimo. Per l'Atalanta continua il tabù Coppa Italia, a distanza di 56 anni dal suo primo e unico trofeo nazionale, ma da domenica continua la caccia alla Champions League: ad attenderla c'è la Juve.

Tabellino


ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Palomino, Djimsiti, Masiello; Hateboer, De Roon (85' Pasalic), Freuler, Castagne (85' Gosens); Ilicic; Gomez, Zapata (85' Barrow). All. Gasperini


LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos (36' Radu); Marusic, Parolo, Lucas Leiva, Luis Alberto (78' Milinkovic-Savic), Lulic; Correa, Immobile (66' Caicedo). All. Inzaghi
Reti: 82' Milinkovic-Savic, 89' Correa

14 maggio 2019

MERCEDES DAVANTI ANCHE NEI TEST DI BARCELLONA: BOTTAS PRECEDE LECLERC E KVYAT

Il finlandese, con le gomme più morbide, ha fatto segnare un tempo di appena un decimo superiore a quello della pole di sabato. Problemi per Gasly e per il giovane Ilott con l'Alfa Romeo.

 © formula1.com

Continua l'egemonia della Mercedes a Barcellona. Un'altra giornata a tinte argentee, stavolta nei test in season che vedranno le scuderie oggi e domani impegnate in test aerodinamici e sulle gomme.

Valtteri Bottas è infatti in testa alla classifica dei tempi, con un 1'15"511 appena un decimo superiore al giro che ha dato la pole al finlandese sabato. Da rimarcare che il tempo è stato fatto segnare con il compound più morbido, le gomme C5. Mercedes ottima anche nella classifica "di durata", avendo completato ben 131 giri nella giornata di oggi (quasi due gran premi e mezzo), con due tornate in meno di Latifi, il leader della F2 al volante della Williams, e al pari della Ferrari di Leclerc.

Proprio la Rossa è al secondo posto, con il pilota monegasco staccato sì di quasi un secondo e mezzo, ma con ben tre salti di mescola da considerare (compound C2). Anche Sebastian Vettel ha girato nel corso della giornata, ma ha testato gli pneumatici Pirelli in previsione del 2020, e come lui è sceso in pista anche Sergio Perez con la Racing Point.

Terza a fine giornata la Toro Rosso di Daniil Kvyat, con il compound C4, che ha percorso 121 tornate ed ha concluso in 1'17"679. Quarto Nico Hulkenberg con la Renault (C3), a quasi quattro decimi dal russo, mentre in quinta posizione troviamo la Red Bull di Pierre Gasly, che ha terminato anzitempo la sessione ed ha causato una bandiera rossa, visto che la vettura si è fermata sul rettilineo del traguardo. Sesto Carlos Sainz, che si è alternato in Mclaren con Norris (nono).

Problemi anche per l’Alfa Romeo Racing, dove Callum Ilott, giovane pilota della Ferrari Driver Academy, è finito contro le barriere in curva 3: nessun problema per lui ma macchina danneggiata e spedita ai box per la riparazione. Tempo perso, tanto che a fine giornata il classe '98 è stato il pilota con meno giri all'attivo, solo 41.

La sessione di test si concluderà domani, con altre 9 ore a disposizione di team e piloti per provare nuove migliorie tecniche.


Montmelò, test - Classifica day 1

La classifica dei tempi al termine della prima giornata di test

LA DOLCE VENDETTA DI BERRETTINI: BATTE ZVEREV, E' AGLI OTTAVI DEGLI INTERNAZIONALI D'ITALIA

Il tennista romano batte il numero 4 del mondo 7-5 7-5 ed attende il vincente tra Schwartzman e Ramos-Vinolas.


La rivincita perfetta a coronamento di una maturazione quasi ultimata. Matteo Berrettini batte Alexander Zverev 7-5 7-5 nel Centrale del Foro Italico e si prende di autorità un posto negli ottavi di finale degli Internazionali BNL d’Italia.

Si tratta dello scalpo più importante della carriera per il tennista italiano, che al Foro Italico è di casa (nato nella capitale, si allena con il Circolo Canottieri Aniene). Si tratta della rivincita dopo la sconfitta dello scorso anno patita da Sascha al secondo turno.

Che Matteo fosse più pronto rispetto all’anno passato lo si sapeva dopo l’ottima prima parte di stagione sul rosso, che l’ha visto in due settimane trionfare a Budapest e arrivare in finale a Monaco di Baviera. Una crescita continua per il 23enne allievo di Vincenzo Santopadre, che nello scontro di 365 giorni fa era numero 103 al mondo, rispetto al n°33 di oggi.

L'inizio è stato promettente per il padrone di casa, che si porta subito avanti per 3-0, salvo poi farsi recuperare il break. Nell'undicesimo game salva 3 pesantissime palle break per poi strappare lui stesso il servizio al tedesco il gioco successivo e portarsi a casa il primo set.

Nel secondo parziale il campione 2017 e finalista uscente si porta avanti di un break, ma Berrettini reagisce immediatamente portandosi sul 2-2. L'andamento è lineare fino alla fase calda del set, dove ancora una volta Matteo dimostra grande lucidità mentale e solidità da fondo campo, sorretto da un Foro Italico ormai diventato una bolgia. E nonostante nel decimo gioco non riesca sfruttare il primo match match point, sul 6-5 ottiene di nuovo un'opportunità, al termine di uno scambio durissimo.

Finisce in trionfo al terzo match point dopo 1h48' di gioco, con un dritto di Zverev a rete, simbolo di una resa incondizionata - ed una condizione che tarda ad arrivare per il tedesco. Doppio 7-5 per una vittoria di testa, una di quelle in cui pochi punti fanno la differenza, e lui l'ha fatta, contro il campione in carica delle Finals. È il primo successo contro un Top10 (e anche Top5). Agli ottavi di finale affronterà uno tra Diego Schwartman e Albert Ramos-Vinolas, con la possibilità di guardare ancora più su. Da oggi, Berrettini sa di potercela fare.

13 maggio 2019

TANAK CONCLUDE UN WEEKEND PERFETTO E TRIONFA IN CILE





L'estone fa bottino pieno nello sterrato cileno, battendo Ogier e Loeb e prendendo i 5 punti aggiuntivi dell'ultima speciale. Francese della Citroen in testa alla classifica iridata.

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Il weekend che tutti sognano. Ci è riuscito Ott Tanak nel Rally del Cile, archiviando così la seconda vittoria stagionale. L'alfiere della Toyota ha comandato ininterrottamente la classifica durante tutte le 16 speciali in programma nello sterrato inedito cileno, vincendone sei inclusa la Power Stage di Bio Bio. Un bottino pieno che permette all'estone di rilanciarsi nella classifica iridata, che vede ora al comando Sebastien Ogier.

Proprio il francese della Citroen conclude il rally cileno al secondo posto, e al termine della trasferta sudamericana guarda tutti dall'alto, complice il ritiro di Thierry Neuville nella giornata di ieri. Nonostante delle difficoltà di adattamento al tracciato, Ogier si dimostra un pilota concreto, che compie pochissimi errori e che massimizza il risultato come nessun altro. Non è mai riuscito ad impensierire concretamente Tanak, ma ha saputo contenere alla grande il ritorno di Loeb ed ha ottenuto altri 4 punti nella Power Stage che in questa lotta a tre per il titolo potrebbero rivelarsi fondamentali.

Come detto, il nove volte campione del mondo di fila tra il 2004 e il 2012 è salito sul terzo gradino del podio, e dopo aver saltato il Rally di Argentina conquista la sua prima Top3 stagionale. Una prova convincente del francese, in difficoltà nella prima giornata (chiusa al sesto posto) ma che poi ha recuperato secondi e posizioni importanti.

Quarto posto per Elfyn Evans, con la prima Ford, che doveva solamente gestire l'enorme vantaggio (due minuti) sugli inseguitori, con Suninen che distanzia Lappi nella Power Stage.

Chiudono la Top10 Andreas Mikkelsen, Kris Meeke (che ha rimontato dopo un cappottamento nella prima speciale del sabato), Kalle Rovampera e Mads Ostberg, i leader della WRC2. Undicesimo Jari-Matti Latvala.


Concepción, COPEC Rally Chile - Classifica finale


Complice il ritiro di Neuville, la classifica del Mondiale si assottiglia in cima, con i primi tre raccolti in 12 punti.

Concepción, COPEC Rally Chile - Classifica iridata


Appuntamento con il Mondiale WRC, tra tre settimane, quando il Mondiale tornerà in Europa, nello sterrato portoghese.