17 febbraio 2015

IL REAL LAMA TORNA A VINCERE IN CASA, 4 A 2 CONTRO PALOMBARO

Dopo aver finito gli esami di questo semestre posso tornare a vedere il Real Lama, che in questo lasso di tempo è andato un pò in difficoltà ritrovandosi al penultimo posto in classifica.
Il recupero della decima giornata (annullata il 18 gennaio all'intervallo per maltempo e impraticabilità del campo), era una importante occasione per scavalcare Casoli ed affiancare gli avversari odierni del Nunzio Giangiulio in nona posizione.
Nel gelido pomeriggio lamese (tanto per cambiare) mister Gino schiera un 5-3-2 troppo difensivo considerando il turno casalingo ed il fatto che i palombaresi erano, come si dice in questi casi, "contati" con solo il portiere di riserva in panchina: in porta Ferdinando Laudadio, in difesa Loris Macario, Giuseppe Laudadio, Sandro Sirolli, Alfonso Elezi e Luigi Pulsinelli; a centrocampo Gianpaolo Madonna, Francesco (il più acclamato della Ciorva Ovest nel giorno del suo compleanno) e Vincenzo Di Martino; davanti Francesco Chiaverini e Fabrizio Marrone.
Dopo le prime scaramucce infruttuose, il Real Lama passa in vantaggio al decimo. Tutto merito di Chiaverini che pressando ruba palla al centrale avversario e scavalca il portiere con un morbido pallonetto.
Acquisito il vantaggio, la squadra di casa non alza il ritmo ed il baricentro. Situazione già vista in questo campionato, dettata anche da una formazione troppo attendista. Così, come spesso è successo, il pareggio si materializza: al minuto 24 il numero 9 ospite Lorenzo Lanci realizza un rigore piuttosto netto concesso dall'arbitro Manuele Gianfrancesco per un fallo di Luigi.
Il mister (ri)mette Vincenzo sulla linea d'attacco e la mossa ha un effetto pressoché immediato: appena tre minuti dopo lancio di Alfonso da oltre metà campo proprio per Vincenzo che, dopo un rimbalzo, vince il duello aereo con il terzino ospite e di testa supera il portiere ancora colpevolmente fuori dai pali.
Ma, tempo di rimettere il pallone a centrocampo ed aver soccorso l'autore del gol, che arriva il nuovo pareggio con un'autentica prodezza di Lanci che da posizione impossibile, praticamente sulla linea del fondo, sfodera un collo esterno destro di prima intenzione che si va ad insaccare nel set. Ferdinando immobile ed incolpevole, Ciorva che applaude al grande gesto tecnico e personale doppietta per lui.
Da qui all'intervallo si segnalano solo due tentativi dell'Anziano, che voleva festeggiare il compleanno con un gol, l'uno fuori di poco l'altro smanacciato dal portiere.
Nel secondo tempo il Real Lama torna al 4-3-3 con l'ingresso di Alessandro Di Biase per Fabrizio in attacco e di Pierpaolo Mastrippolito a centrocampo per Giuseppe. Con il ritorno al modulo preferito, Lama comincia a macinare gioco e a salire di baricentro (così come salgono i decibel della Ciorva Ovest), costringendo Palombaro sulla difensiva anche perché non c'erano ricambi tra gli ospiti. Per questo Ferdinando non ha fatto alcun intervento degno di nota al contrario del collega palombarese: come al decimo quando sventa in tuffo una pericolosa e potente punizione di Di Biase dal limite dell'area, mostrando una buona reattività tra i pali dopo due uscite negative sui gol lamesi.
Sette minuti più tardi ci si mette anche la sfortuna: cross basso di Alessandro, palla dall'altra parte che raccoglie Vincenzo, rientra sul sinistro e tira sul secondo palo, deviazione del portiere sul palo interno e pallone che esce dall'altra parte della porta.
Ma questo è solo il preludio al nuovo e decisivo vantaggio che arriva al minuto 65 e mi viene da pensare che, il giorno dopo S.Valentino, questo goal è arrivato in maniera "romantica", perché mi ha ricordato l'AC Lama che andavo a vedere quando ero più piccolo (i cosiddetti vecchi tempi anche se non vecchissimi): apertura dalla tre quarti dell'Anziano sulla sinistra per "DB" che punta il terzino ospite, lo salta e segna in diagonale il 3-2.
E' il colpo del k.o. della partita, perché la Nunzio Giangiulio non reagisce ed il Real Lama controlla abbastanza agevolmente fino al quarto goal a pochi minuti dal 90': da una punizione sull'out di sinistra spunta da solo Sandro che anticipa tutti sul primo palo e di piatto destro insacca. Nei minuti di recupero Federico, entrato da pochi minuti al posto di Vincenzo, si divora la cosiddetta manita mandando fuori da pochi passi dopo un altro palo interno, questa volta di Alessandro.
Al fischio finale, con conseguente corsa verso la Ciorva Ovest (foto), rimane impressa una partita ed una prestazione da Dr. Jekyll & Mr. Hyde: contro una formazione così ridotta ai minimi termini era difficile non vincere ma la squadra del secondo tempo ha giocato a tratti molto bene, a differenza del primo. Cinque difensori sono troppi, considerando le circostanze odierne e che in fase di possesso non diventano cinque centrocampisti.
Con il 4-3-3 è andata molto meglio e a livello di atteggiamento bisogna diventare più propositivi, cattivi ed incisivi dopo essere andati in vantaggio per chiudere prima le partite, così da non rendere una stagione di rodaggio di una squadra nuova in una di rimpianti. Già da domenica prossima, ad Altino contro la seconda in classifica, la possibilità di fare bene e dimostrare di valere di più del nono posto attuale.
SEMPRE FORZA REAL LAMA E FORZA CIORVA OVEST!

06 febbraio 2015

QUANDO LA POLITICA S'INTRECCIA COL TENNIS

Una storia di tennis e guerra. No, non voglio alludere a battaglie prettamente sportive tra i grandi di questo sport. Perché questo episodio ha una notorietà minima rispetto ad una finale di Wimbledon ma ha ragioni che raggiungono qualcosa di più grande e complesso.
Torneo Atp 250 di Montpellier, in Francia. Match di primo turno tra l'uzbeko Istomin ed il tunisino Malek Jaziri. Dopo aver vinto il primo set il tennista nordafricano si ritira dopo aver chiamato il fisioterapista. In caso di vittoria avrebbe dovuto affrontare negli ottavi di finale l'israeliano Dudi Sela, numero 87 del mondo. Ma cosa c'entra con il ritiro del tunisino?
Da quando la Tunisia ha cavalcato l'onda della Primavera araba con le dimissioni del dittatore Ben Ali e l'avvento della democrazia, nello stilare la nuova Costituzione emerge il netto rifiuto ad intrattenere rapporti diplomatici con lo Stato israeliano. Questo per sostenere la causa palestinese nei noti conflitti arabo-israeliani. Quindi una clausola voluta dal movimento islamico moderato Ennahda ha snaturato di fatto un torneo di tennis e più in generale una manifestazione sportiva, perché due tennisti non possono incontrarsi in quanto di religioni (e non solo) diverse.
La fondatezza di questo gesto, peraltro appoggiato dalla Federazione tunisina, é dato anche dalla recidività: lo stesso Jaziri nell'ottobre 2013 in un torneo a Tashkent (Uzbekistan) aveva rifiutato di affrontare nei quarti l'israeliano Amir Weintraub. Allora la Federazione Internazionale di tennis (Itf) aveva squalificato la Tunisia dalla Coppa Davis dell'anno successivo nell'intento di proibire qualsiasi "discriminazione basata sul colore della pelle, la razza, la nazionalità, l'origine etnica o nazionale, l'età, il sesso o la religione".
In attesa di possibili nuove sanzioni rimane la consapevolezza che ancora oggi la politica, religione e la discriminazione possano ostacolare lo sport come quasi quarant'anni fa dove però troviamo un esempio positivo che ha fatto storia.
Finale di Coppa Davis 1976, Cile-Italia. Dopo discussioni, manifestazioni e cortei la squadra azzurra decide di partire nonostante la paura di affrontare l'inferno cileno del generale nazionalista Augusto Pinochet. A Santiago il capitano Nicola Pietrangeli porta Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Antonio Zugarelli e Paolo Bertolucci. 
Dopo il 2-0 conquistato nei primi due singolari, il giorno del doppio Panatta e Bertolucci scendono in campo addirittura con la maglia rossa, dando uno schiaffo morale al regime e ai 6000 cileni presenti, e conquistano la prima e unica Coppa Davis della nostra storia. Storia riscritta non solo in ambito sportivo: quando il tennis sconfigge la politica.