30 aprile 2019

ZANDVOORT POTREBBE SOSTITUIRE BARCELLONA A PARTIRE DAL 2020

Il circuito olandese, nel calendario della Formula 1 fino al 1985, potrebbe tornare occupando lo slot del Montmelò di inizio maggio.



L'Olanda vuole tornare ad ospitare la Formula 1. Il circuito di Zandvoort, vecchia conoscenza del Mondiale, potrebbe tornare in calendario a partire dall'anno prossimo. Secondo alcune indiscrezioni, nel fine settimana di Baku si è raggiunto un accordo di massima tra Liberty Media e i promotori del circuito olandese.

Qualora andasse a buon fine la trattativa, è probabile che l'ipotetico Gran Premio d'Olanda possa prendere il posto occupato dalla prossima gara del Mondiale, ossia Barcellona. Infatti il circuito del Montmelò, sede ormai storica dei test pre-stagionali, tra 10 giorni potrebbe ospitare per l'ultima volta una gara di Formula 1.

Il Gran Premio di Spagna, dopo il rinnovo di Monza reso ufficiale in queste ore, è una delle quattro gare i cui contratti scadono al termine di questa stagione (insieme a Silverstone, Hockenheim e Città del Messico). Tuttavia Barcellona è ritenuta la più a rischio dal punto di vista economico-finanziario, visto il mancato sostegno governativo e l'addio momentaneo di Fernando Alonso, che potrebbe essere un duro colpo nella vendita di biglietti, nonostante il discreto inizio di stagione da parte di Carlos Sainz.

Per questo Zandvoort potrebbe essere la sesta gara della prossima stagione e la prima europea, viste le conferme di Australia, Bahrain, Cina e Azerbaijan e l'esordio del Vietnam previsto per la fine di aprile.

Si tratterebbe di un ritorno per il circuito che si affaccia nel Mare del Nord, che ha ospitato la Formula 1 per trenta volte, dal 1952 al 1985 con all'interno quattro anni di stop. La spinta decisiva è dettata probabilmente dall'"effetto Verstappen", che negli ultimi anni porta soprattutto a Spielberg e a Budapest una grande fetta di tifosi orange.

Anche dal punto di vista materiale ci sono segnali positivi. Charlie Whiting, nell'ottobre scorso, aveva effettuato un sopralluogo per conto della FIA, spiegando che "Ci sia un grande potenziale a Zandvoort, con un bel rettilineo dove usare il DRS". Anche Lewis Hamilton, che ci ha gareggiato in Formula 3 nel 2005, ha dato un parere positivo, anche se con un dubbio: "Era una pista fantastica da guidare in F3, anche se non si poteva superare allora. Con le zone DRS non lo so".

29 aprile 2019

MATTIA PASINI RIMANE IN MOTO2: A JEREZ CON LA KTM

Il riminese torna in pista: sostituirà Jake Dixon nel Team Angel Nieto di Aspar Martinez


Mattia Pasini tornerà di nuovo in pista nel prossimo weekend di Moto2. Il riminese, dopo la grande prestazione di Austin in cui, sostituendo Augusto Fernandez al Team Pons ha chiuso il Gran Premio al quarto posto, ad Jerez de la Frontera approderà alla KTM, al Team Angel Nieto.

Sostituirà Jake Dixon, che non è riuscito a recuperare pienamente dalla caduta patita durante le prove libere di Austin. Infatti sembrava che l'inglese, seppur dichiarato unfit per il weekend di gare americano a causa del forte impatto sull'asfalto, potesse recuperare in tempo per la prima gara europea della stagione. Purtroppo per lui, test medici più approfonditi fatti in patria hanno costretto l'inglese classe '96 al forfait per il secondo Gran Premio consecutivo.

Così per Il Paso si profila un'ulteriore possibilità per far vedere tutto il talento di cui è dotato, alla ricerca di una sella "da titolare". Per certi versi si tratta di un cavallo di ritorno, visto che ha già gareggiato alla corte di Aspar Martinez nel 2006 nella 125, anche se si tratta di una moto ed una categoria diverse da allora.

Pasini a riguardo ha dichiarato: "Sono molto felice di correre a Jerez. Sarà una gara diversa rispetto ad Austin perché sto cambiando moto e non ho mai guidato una KTM prima d'ora. Spero di riuscire a trovare rapidamente un buon feeling e lavorerò di pari passo con la squadra fin dal primo momento per vedere a quale risultato possiamo puntare. Penso che possiamo fare bene, ma vedremo come andrà nel weekend. Voglio ringraziare Jorge Martínez "Aspar" e KTM per questa opportunità e darò il massimo durante il weekend per vedere cosa possiamo ottenere insieme".

27 aprile 2019

SUPERPOLE PER PASCAL WEHRLEIN NELL'EPRIX DI PARIGI

Seconda pole stagionale in FE per il tedesco della Mahindra, dopo quella a Città Del Messico. Alle sue spalle le Nissan e.Dams di Rowland e Buemi. 

Termina la striscia di poleman differenti in Formula E. Dopo sette superpole diverse su sette ePrix, Pascal Wehrlein, dopo la quarta qualifica di Città del Messico, si prende la sua seconda partenza al palo stagionale.

Il tedesco della Mahindra ha stampato la Superpole in 1'00"383, dopo aver terminato le qualifiche in seconda posizione, alle spalle di un ottimo Oliver Rowland. Ed è proprio l'inglese della Nissan che affiancherà Wehlein in prima fila, staccato di 152 millesimi. Poco più staccato il compagno di squadra Sebastien Buemi, che apre la seconda fila. Quarta posizione per Robin Frijns con la Virgin. Terza fila con Felipe Massa (Venturi), alla sua miglior qualifica in carriera, ed il leader del mondiale Jerome D'Ambrosio, con l'altra Mahindra.

Strana qualifica nelle stradine parigine, visto che il gruppo della Q1, dove sono presenti tutti i big, è stato un po' zavorrato dal vento che ha sporcato la pista: infatti solo D'Ambrosio è riuscito a raggiungere la Superpole tra i primi cinque scesi in pista. Ben quattro dei sei piloti provenienti dal Q3 (Rowland, Wehrlein, Massa e Buemi) sono arrivati in Superpole.

Vento che ha condizionato anche la fase finale, visto che i primi due piloti scesi in pista (Massa e D'Ambrosio) hanno accusato dal poleman rispettivamente otto e nove decimi. Allo stesso modo il terzo ed il quarto (Buemi e Frijns) si sono accomodati in seconda fila. Wehlrein è stato l'unico a sovvertire questo trend con un giro quasi perfetto, con un'unica sbavatura nell'ultima curva. Rowland ha pagato un brutto settore centrale, dove ha pagato quattro decimi e mezzo dal tedesco.

Nelle retrovie male le Audi, con Abt e Di Grassi nono e decimo, il campione in carica Vergne (14°), Mitch Evans, l'imperatore di Roma (20°) e José Maria Lopez, ultimo, che ha pagato un grave errore nel giro a 250 Kw di potenza.

Appuntamento alle 16 con il via della gara all'ePrix di Parigi.

THIERRY NEUVILLE GUIDA IL RALLY D'ARGENTINA, SEGUONO OGIER E TANAK

Il belga sulla Hyundai si piazza davanti dopo le prime 7 complicate speciali sullo sterrato di Corboda. A poco più di 10 secondi i suoi due avversari per il titolo iridato.


Thierry Neuville riprende da dove aveva lasciato in Corsica: il belga infatti è in testa al termine del venerdì di speciali del Rally di Argentina, quinta prova del mondiale WRC.

Sullo sterrato argentino di Corboda condizionato dal maltempo, soprattutto nella prima parte della giornata (che ha portato alla cancellazione della terza prova speciale), l'alfiere della Hyundai si è dimostrato il più regolare ed il meno incline a sbagliare, e vincendo l'ultima speciale odierna si è issato al comando a fine giornata.

Tuttavia gran parte della scena l'aveva presa Kris Meeke, che con la sua Toyota è stato davanti fino alla sesta prova speciale. Una crisi sulla settima però lo ha fatto arretrare fio alla quarta posizione provvisoria.

La lotta per il mondiale resta serrata, perché sia Sebastien Ogier che Ott Tanak sono molto vicini. Il 6 volte iridato non brilla, non vince alcuna prova parziale, ma rimane lì con Neuville chiudendo secondo a 11.9 secondi di distanza. Per quanto riguarda l'estone una prova convincente, con l'unica pecca sull'ultima speciale - la Santa Rosa-San Agustin di 23,44 km - dove, in testa alla classifica provvisoria, ha perso a causa di un testacoda quasi 25 secondi da Neuville.

Alle spalle di Meeke, quarto a 28 secondi, c'è un ritrovato Andreas Mikkelsen, vincitore anche della quinta prova parziale. Elfyn Evans, con la sua Ford Fiesta, è sesto, settimo Dani Sordo, mentre Jari-Matti Latvala è ottavo, autore anche lui di un testacoda nell'ultima parte dell'ottava prova. Ricordando che in questa tappa argentina manca Sebastien Loeb, chiudono la Top10 Teemu Suninen e Mads Ostberg. Dopo 116 km la classifica è questa:
  1. Thierry Neuville (Hyundai i20 Coupe WRC), in 1h11'13"9
  2. Sebastien Ogier (Citroën C3 WRC), +11"9
  3. Ott Tanak (Toyota Yaris WRC), +13"4
  4. Kris Meeke (Toyota Yaris WRC), +28"1
  5. Andreas Mikkelsen (Hyundai i20 Coupe WRC), +29"4
  6. Elfyn Evans (Ford Fiesta WRC), +38"2
  7. Dani Sordo (Hyundai i20 Coupe WRC), +41"1
  8. Jari-Matti Latvala (Toyota Yaris WRC), +1'13"6
  9. Teemu Suninen (Ford Fiesta WRC), +1'59"2
  10. Mads Ostberg (Citroën C3 R5), +6'11"1
Appuntamento a domani, dove sono in programma altre 7 prove speciali per un totale di 146,52 km.

HAMILTON: "LE FERRARI SEMBRANO UN PO' PIU' AVANTI". BOTTAS: "SARA' UNA LOTTA DURA DOMANI"

Le parole dei piloti Mercedes al termine del venerdì azero, che ha visto le Freccie d'Argento più veloci sul passo gara che sul giro secco.


Al termine di prove libere stranissime, le più strane di questo inizio di stagione, la Mercedes sembra indietro sul giro secco, ma superiore sul passo gara. Tuttavia anche nelle parole dei piloti delle Frecce d'Argento regna l'incertezza: il fatto di aver saltato le prime prove libere ha rivoluzionato i piani di tutte le squadre.

Lewis Hamilton, terzo dopo le FP2, ha dichiarato: "È stata una giornata un po' strana, ma mi sono comunque divertito, la FP2 è andata molto bene, mi sentivo bene e sono stato più a mio agio in macchina di quanto non lo fossi l'anno scorso. Tuttavia le Ferrari sono chiaramente molto veloci e sembra che siano un po' più avanti di noi, quindi dovremo investigare per vedere dove stiamo perdendo tempo rispetto a loro. È improbabile che troveremo sette decimi nella notte, ma faremo tutto il possibile per spingere la macchina nella giusta direzione. Il nostro passo sul long run sembrava un po' migliore rispetto al nostro short run, quindi dovremo cercare di scoprire perché. Dovrebbe essere una bella lotta domani; sono sempre pronto alla lotta e penso che sia ciò che i fan vogliano vedere, quindi non vedo l'ora che arrivi domani".

Pure per Valtteri Bottas, quinto, a mezzo secondo dal compagno di scuderia, non è stato un venerdì semplice e lineare: "È stata una giornata abbastanza perturbata che ha reso la FP2 più importante del solito. Abbiamo cercato di massimizzare il tempo in pista, aggiungendo qualche giro ulteriore al nostro piano originale per il pomeriggio dopo la sospensione del FP1. Non sono molto soddisfatto dei giri che ho fatto, ma è sempre un po' complicato trovare il ritmo a Baku e ci vuole un po' di tempo. Oggi non è stato facile portare la mescola media alle temperature giuste, ma le velocità in curva aumenteranno a causa dell'evoluzione della pista, quindi dovremmo essere in grado di ottenere un po' più di energia nelle gomme domani. La nostra long run è sembrata buona e il ritmo non è sembrato troppo negativo, ma siamo un po' indietro rispetto al giro singolo. La Ferrari sembrava davvero forte, in particolare nei short run, sarà una lotta dura domani".

PIERRE GASLY PARTIRA' DALLA PIT LANE NEL GP D'AZERBAIJAN

Il francese della Red Bull a Baku scatterà dalla pit lane, reo di aver mancato le operazioni di peso al termine delle FP2.

Pierre Gasly (Ph. Motorsport Images)

Prosegue il periodo nero per Pierre Gasly in questo inizio di stagione sulla Red Bull. Infatti il francese, nella gara di domenica, partirà dalla pit lane.

Alla fine della FP2, dopo aver ottenuto il nono tempo, Gasly è stato convocato dai commissari nell'area riservata al peso, ma è andato direttamente alla piazzola dei box della Red Bull prima di rientrare in garage. Così è stato convocato dagli steward per aver mancato le operazioni di peso ed è stato sanzionato con la partenza in gara dalla pit lane.

Questo è ciò che è riportato nella nota dei commissari: "I commissari hanno esaminato le prove video e ascoltato il pilota della macchina n°10 (Pierre Gasly) ed il rappresentante della squadra e hanno stabilito che il conducente non si è fermato per la pesatura quando richiesto".
"Invece, ha continuato a guidare ed ha proceduto a fare un pit-stop dove è stata lavorata la macchina sollevandola e cambiandole tutte e quattro le ruote, in violazione dell'articolo 29.1 a). Ai sensi dell'articolo 29, paragrafo 1, lettera a), la penalità per questa infrazione è specificata che l'auto deve partire dalla corsia dei box".

L'infrazione della mancata operazione di peso, seppur rara, è accaduta di recente in Formula 1: autori nello specifico sono stati Carlos Sainz a Monaco 2015 e Kevin Magnussen in Bahrain nel 2016.

23 aprile 2019

BINOTTO: “NESSUN GRANDE VANTAGGIO DI VELOCITA' PER LA FERRARI”

Il team principal della Ferrari smentisce il vantaggio di velocità pura della Ferrari: "Non penso ci sia molta differenza sui rettilinei tra noi e gli altri"


Uno dei pochi punti di forza della Ferrari in questo inizio di stagione sembra essere la velocità di punta: in Bahrain e in Cina, sia gli ingegneri Mercedes che Chris Horner della Red Bull hanno sottolineato come la vettura di Maranello fosse la più veloce sui rettilinei.

Ma Mattia Binotto, il team principal del Cavallino Rampante, in previsione della gara in Azerbaijan, smentisce questo grande vantaggio nei tratti dove la power unit la fa da padrone: "Se si guarda la velocità della Mercedes (in Cina, ndr), ho pensato che fossero molto forti" ha detto Binotto.

In effetti, nonostante le velocità di punta, a Shanghai la SF90 non è riuscita a tenere il passo delle Mercedes. Ed è a Baku, domenica prossima, che il rettilineo lungo 2,2 km potrebbe offrire un'altra opportunità per la Ferrari di mostrare la propria velocità.

Tuttavia Binotto ha sottolineato l'importanza di altri fattori di performance che entrano in gioco attorno al particolare circuito cittadino azero. "Non è solo il rettilineo a Baku, sono molte curve. È un circuito cittadino, molto difficile da questo punto di vista".

"Penso che la competizione sia molto dura, e ci sono gare in cui forse sei davanti a qualche decimo, e gare dove sei dietro. La cosa più importante è mantenere lo sviluppo della vettura, perché sarà una corsa molto lunga, con 18 gare ancora da disputare".

15 aprile 2019

THOMAS LUTHI DOMINA IN MOTO2. PASINI FANTASTICO QUARTO, BALDASSARRI OUT

Torna al successo Thomas Luthi. Dopo l'annata storta in MotoGP - la scorsa - ed il podio di Losail, il pilota svizzero vince ad Austin la sua 17° gara nel Motomondiale con una vera e propria dimostrazione di forza.

Partito dalla quarta casella, il pilota della Dynavolt Intact GP ha preso il largo insieme al compagno di scuderia, il poleman Marcel Schrotter, e Alex Marquez. Proprio lo spagnolo ha fatto il ritmo nella prima metà di gara, ma quando ha cominciato ad accusare problemi di gomme, lo svizzero l'ha superato e l'ha lasciato lì. Nemmeno Schrotter ha tenuto il ritmo di Luthi, che si è involato in scioltezza verso la sua dodicesima vittoria nella "classe di mezzo", tra nuova e vecchia denominazione.

Alle sue spalle, Schrotter non ha avuto particolari difficoltà a scavalcare Marquez e a conquistare il secondo podio su tre gare quest'anno. Terzo posto per Jorge Navarro, che con la sua Speed Up ha rimontato lo svantaggio iniziale accumulato nei confronti dello spagnolo, giunto alla fine quinto.

A poco più di un secondo da Navarro, uno strepitoso Mattia Pasini. Artefice di una gara in crescendo, il riminese ha timbrato il suo rientro alle gare (ricordiamo che ad Austin sostituisce Fernandez) con una prestazione da incorniciare. Relegato al ruolo di commentatore tecnico per SkySport MotoGP, appena è potuto tornare in pista ha dimostrato ciò che vale: che sia di buon auspicio per tornare ad avere una sella da titolare.

Chi invece non è potuto essere protagonista è stato il compagno di squadra, il leader del mondiale Lorenzo Baldassarri. Il marchigiano, partito dalla quinta fila, ha concluso la sua gara alla decima curva del primo giro a causa di un contatto con Martin, il rookie campione in carica della Moto3. Prima ancora è finita la gara di Fabio Di Giannantonio, coinvolto nella carambola della prima curva che ha estromesso dalla gara anche Joe Roberts - l'unico americano in pista - e Xavi Vierge.

Tra gli altri italiani buona prova per Luca Marini, sesto al traguardo, che è sembrato negli ultimi giri poter lottare per il podio. A punti anche Simone Corsi (8°), Enea Bastianini (9°) e Andrea Locatelli (10°). Da segnalare infine il quattordicesimo posto di Dominique Aegerter, che ha riportato a punti la MV Agusta a quasi quarant'anni dall'ultima volta.

Nella classifica del mondiale Baldassarri, nonostante lo zero di oggi, mantiene la testa con 50 punti, ma ora è seguito da vicino da Schrotter (47) e Luthi (45).

Austin, Gran Premio della Americhe - Classifica Gara Moto2

CHARLES LECLERC: “ABBIAMO FATICATO TROPPO CON LE GOMME”

Gran Premio duro da digerire per Charles Leclerc. Partito bene dalla quarta piazzola, ha prima dovuto cedere il passo al compagno di squadra Vettel per ordini di scuderia, poi il quarto posto in favore di Verstappen per problemi di gomme e di strategie.


Il monegasco, che si è anche lamentato durante i team radio nell'abitacolo, ha dichiarato: “Non è stata di sicuro una delle gare più facili della mia carriera visto che oggi sembrava non avessimo proprio il passo per lottare là davanti con i nostri rivali. La mia partenza è stata buona poi, sia io che Sebastian, abbiamo iniziato a faticare con le gomme. Abbiamo scambiato le posizioni e pensavo che lui sarebbe riuscito ad avvantaggiarsi su di me ma non è andata così e questo non ha fatto bene alla mie gomme dal momento che si sono surriscaldate e come conseguenza ho perso del tempo. Con il mio secondo set di gomme speravamo di riuscire ad arrivare fino in fondo ma purtroppo mi sono dovuto fermare ancora e così ho perso una posizione. Ci siederemo tutti insieme per capire che cosa poteva essere fatto in maniera migliore e ci presenteremo alla prossima gara ancora più forti per provare a cercare il risultato che vogliamo.”

VETTEL: "ERAVAMO TROPPO LENTI. PROSSIME SETTIMANE IMPORTANTI PER NOI"

Nonostante il primo podio in stagione, Sebastian Vettel non può certo ritenersi soddisfatto. Arrivato a 13 secondi da Hamilton, il tedesco non è mai entrato nel vivo della lotta per la vittoria, complice anche una partenza in cui, nel tentativo di attaccare Bottas, ha perso la posizione a favore di Leclerc.

Ma Vettel è conscio che la Ferrari vista oggi non ha avuto lo stesso passo della Mercedes: “Siamo contenti di esserci guadagnati un posto sul podio, ma nel complesso non possiamo dirci soddisfatti del tutto perché oggi eravamo troppo lenti. Speravamo di essere più a punto e di potercela giocare con le Mercedes ma non è stato così. Inoltre, è un peccato non essere riusciti a concludere con un terzo e quarto posto."

Il tedesco ha poi voluto soffermarsi sulla strategia interna al muretto: "Per quanto riguarda le decisioni del muretto box oggi la priorità è sempre stata la squadra della quale Charles e io siamo consapevoli di essere al servizio. Siamo liberi di fare la nostra gara ma prima di tutto dobbiamo mettere in condizione la Ferrari di lottare con i suoi rivali. Nel complesso penso che abbiamo una buona macchina ma non siamo ancora stati in grado di liberarne completamente il potenziale. Stiamo imparando molto di questa vettura, quindi è importante accumulare giri su giri per aumentare il feeling con essa. Stiamo ottenendo una rappresentazione sempre più chiara di ciò che ancora ci manca in questa fase, quindi credo che le prossime settimane saranno importanti per noi così da poter impostare la strada giusta per i prossimi mesi”.

14 aprile 2019

VERSTAPPEN: “ABBIAMO FATTO UN OTTIMO LAVORO”. GASLY: “STO PRENDENDO SEMPRE PIU' CONFIDENZA”


Ottimismo in casa Red Bull dopo la gara cinese. La casa austriaca ha lottato per il podio con Vettel per buona parte della gara con Verstappen, mentre Pierre Gasly mostra grandi passi in avanti rispetto alle prime uscite sottotono.

Max Verstappen, nonostante sia giù dal podio, ha rimarcato il lavoro della squadra: "Non è stata una gara facile, ma come squadra abbiamo fatto un ottimo lavoro oggi. Abbiamo pianificato una buona strategia per fare l'undercut ad una Ferrari e rimanere davanti, quindi abbiamo massimizzato il risultato per finire quarti davanti a Charles. Ho avuto una bella battaglia con Seb quando è uscito dai box con le gomme più fredde ed è stato  divertente. Quello è stato il mio unico tentativo e ci ho provato, ma dopo si è visto che non avevamo abbastanza ritmo per combattere fino alla fine. Stavo spingendo molto forte e possiamo essere contenti del risultato della squadra. Abbiamo ancora bisogno di un po' più di ritmo per combattere con Mercedes e Ferrari, ma siamo in una buona posizione e stiamo raccogliendo buoni punti ogni gara."

Ancora più soddisfatto Pierre Gasly, sesto, costante per tutto il weekend, che ha conquistato anche il giro più veloce (con conseguente punto aggiuntivo): "Sono contento di aver fatto segnare il mio primo giro più veloce in F1. Abbiamo visto che avevamo un margine molto ampio dietro di noi negli ultimi giri, così abbiamo deciso di fare un pit stop extra che ha funzionato. Durante la gara ho cercato di mantenere il ritmo, prendermi cura delle mie gomme e migliorare il feeling con la macchina. Sto prendendo sempre più confidenza, penso che faremo uno step ogni fine settimana, ma naturalmente mi piacerebbe farne tre ogni volta. C'è ancora del lavoro per me da fare per la prossima gara, ma la cosa buona è che so in cosa devo cercare di migliorare e in cosa posso fare meglio. Siamo abbastanza felici di finire a punti e prendere il punto extra per il giro più veloce. Stasera andrò in fabbrica e passerò domani e dopodomani al simulatore e lavoreremo per la prossima gara."

Anche il Team Principal Chris Horner è contento, in particolare per Gasly. Riconoscendo un livello inferiore a Mercedes e Ferrari (l'anno scorso la Red Bull vinse con Ricciardo, ndr), ha sottolineato i passi in avanti fatti nel weekend: "Il quarto ed il sesto posto rappresentano un buon lavoro di squadra oggi. Una strategia forte e l'essere i primi a fare due pit stop con Max ci ha permesso di battere Charles Leclerc. Max ha spinto al massimo per tutto il pomeriggio e nonostante abbia lottato duramente per superare Vettel e sfidarlo per il podio, non avevamo proprio il ritmo per stare avanti a lui. È bello vedere Pierre continuare ad ambientarsi nella nostra macchina e ha fatto un'altra gara solida, finendo sesto e ottenendo il giro più veloce. Ha portato via un punto alla Ferrari e ottenere quel punto in più con il giro più veloce è un vero successo per lui, che sono sicuro che prenderà confidenza."

MOTO2: POLE PER MARCEL SCHROTTER AD AUSTIN. MATTIA PASINI AL RIENTRO È 7°, BALDASSARRI 15°

Comincia a prenderci gusto Marcel Schrotter. Il tedesco della Dynavolt Intact GP ad Austin ha ottenuto la seconda pole position stagionale, dopo quella conquistata nella gara inaugurale del Qatar.

Ad un soffio Alex Marquez del Team Marc VDS (+0"058), mentre più staccato Sam Lowes, a due decimi e mezzo da Schrotter. Quarto posto per l'altra Dynavolt di Thomas Luthi. Completano la seconda fila Brad Binder (KTM) e Jorge Navarro (Speed Up).

In settima piazza il primo italiano e, per certi versi, quello più inaspettato: si tratta di Mattia Pasini che, al rientro in pista con la FlexBox HP 40 di Sito Pons, in sostituzione di Augusto Fernandez, ha subito fatto vedere di che pasta è fatto. È davvero difficile pensare che non abbia una sella per questo Mondiale di Moto2.

Molto più in difficoltà il compagno di squadra, Lorenzo Baldassarri. Infatti il leader del campionato, non siè mai espresso al massimo ad Austin e nel turno odierno l'ha dimostrato. Domani, dalla quindicesima casella, è chiamato ad una prova di maturità, importante per capire le sue ambizioni per il titolo iridato.

Gli altri italiani sono tutti in fila e tra i due piloti del Team di Sito Pons. Corsi è nono, Marini decimo con la SKy Racing Team VR46, Locatelli undicesimo, il rookie Bezzecchi dodicesimo e Di Giannantonio tredicesimo.

Austin, Gran Premio delle Americhe - Classifica qualifiche Moto2


MARQUEZ INARRIVABILE, SETTIMA POLE POSITION DI FILA AD AUSTIN. ROSSI 2°, MALE DOVIZIOSO

Continua la storia d'amore tra Marc Marquez e Austin. Lo spagnolo della Honda conserva l'imbattibilità che dura ormai dal 2013, prendendosi in maniera autoritaria la settima pole position consecutiva sul circuito texano. E, va da sé, è avviato a conservare anche l'imbattibilità in gara, che partirà domani alle 21 ora italiana.

C'è da dire tuttavia che, rispetto ad altre volte, il Cabroncito non ha fatto il vuoto. Merito soprattutto di un eccezionale Valentino Rossi che, in un circuito non particolarmente adatto alle sue caratteristiche, ha piazzato la sua Yamaha in seconda posizione, a 273 millesimi dal leader. Un'altra bella conferma dopo il secondo posto ottenuto in Argentina che fa ben sperare per la gara e per la competitività della moto nel resto della stagione.

A completare la prima fila sarà Cal Crutchlow, che è a poco più di tre decimi di ritardo. Dietro di loro i distacchi cominciano a farsi pesanti. Jack Miller, con la Ducati Pramac, è quarto ad oltre sei decimi, appena davanti a Pol Espargaro, che ha portato la KTM in quinta piazza, e Maverick Vinales, che con l'altra Yamaha ufficiale è lontano sette decimi.

Note dolenti per Andrea Dovizioso. Costretto a partire dalla Q1, a causa dell'undicesimo posto di ieri e delle FP3 cancellate dalla tempesta della mattina texana, il forlivese è stato estromesso dalla Q2 da Jorge Lorenzo e dal team mate Danilo Petrucci. Domani non sarà facile risalire il gruppo dal 13° posto sulla griglia di partenza.

Undicesimo posto in griglia per Lorenzo, protagonista di un problema tecnico alla prima moto che l'ha costretto a parcheggiare la sua RC213V sulla balaustra del rettilineo di fronte ai box e correre verso la seconda moto, come fece Marquez sempre qui ad Austin nel 2015.

Per quanto riguarda gli altri italiani, ottavo Danilo Petrucci, decimo Franco Morbidelli, dodicesimo Francesco Bagnaia (autore di due scivolate nella Q2) e diciassettesimo posto per Andrea Iannone, ancora in grande difficoltà con la Aprilia.

Austin, Gran Premio delle Americhe - Classifica qualifiche MotoGP

MAVERICK VINALES DAVANTI A TUTTI NELLE FP2 DAVANTI A MARQUEZ E ROSSI

Yamaha in grande spolvero nel venerdì di Austin. Dopo il secondo posto nelle Fp1 ad un soffio da Marquez, Maverick Vinales termina al comando la seconda sessione di prove libere del terzo appuntamento del Mondiale. Lo spagnolo, con il tempo di 2'03"857, precede il dittatore di Austin Marc Marquez di 44 millesimi: pochi, ma emblematici per la casa dei tre diapason in un circuito che storicamente non gradisce.

La terza posizione di Valentino Rossi in questo senso è ancora più significativa. Il Dottore, ad un decimo e mezzo dal compagno di squadra, sembra essere a suo agio in Texas, forse come non mai da quando, nel 2013, il Motomondiale è approdato da queste parti.

Ad appena due millesimi c'è Jack Miller, che con la sua Ducati Pramac ha confermato quanto di buono fatto vedere nella mattinata texana. L'australiano però sembra essere l'unico di Borgo Panigale a trovarsi bene ad Austin: infatti la seconda Ducati è quella dell'altra Desmosedici clienti di un positivo Francesco Bagnaia, decimo, che precede gli ufficiali Andrea Dovizioso, undicesimo e Petrucci, tredicesimo.

Buone notizie per Suzuki, con Rins sesto, e KTM, con Pol Espargaro, settimo, entrambi a mezzo secondo dal leader, mentre ancora attardate le Aprilia e Jorge Lorenzo, sedicesimo.

Con queste premesse, sarà interessante capire se dopo sei anni potrà finire il dominio del Cabroncito ad Austin. L'appuntamento con le FP3 è per le 17:55, mentre le qualifiche ci saranno alle 21:10.

Austin, Gran Premio delle Americhe - Classifica FP2 MotoGP 

06 aprile 2019

ROSBERG; "VETTEL NON SA GESTIRE LA PRESSIONE, VIVE UNA LOTTA INTERNA CON SE STESSO"

Nico Rosberg non lesina critiche nei confronti di Sebastian Vettel. Nel commentare questo inizio di stagione a Sky Sports Uk, il campione del mondo 2016 con la Mercedes ha analizzato il duello in casa Ferrari.

Constatando la superiorità di Leclerc durante il weekend passato, non prevede nulla di buono per il connazionale tedesco: "Sebastian è stato più lento rispetto a Charles per tutto il weekend, specialmente sabato. Si è lamentato con gli ingegneri per la strategia in qualifica e dopo il testacoda con Hamilton ha perso infelicemente la gara", ha dichiarato.


"Non so cosa farà perché il suo compagno di squadra spiccherà il volo quest'anno e questo lo metterà sotto pressione. Non sarà come con Raikkonen l'anno scorso, quando Seb poteva permettersi di fare una stagione imperfetta e nonostante ciò stare davanti a lui".

Il figlio di Keke Rosberg ha poi analizzato il periodo difficile che sta vivendo Vettel dal punto di vista psicologico: "Non mi aspettavo che Sebastian avrebbe commesso gli stessi errori del 2018. Per cominciare la squadra sbaglia la strategia e si arrabbia, poi arriva la gara e finisce fuori strada, rovinando tutto il weekend. Ma non solo ha buttato via la propria gara, il vero problema è che ha un compagno di squadra che ha fatto incredibilmente bene per tutto il weekend e penso continuerà così. Vettel vive una lotta interna con se stesso. L’anno scorso ha ceduto sotto pressione e in questa occasione ha tirato l’acceleratore e ha rovinato tutto".

04 aprile 2019

LECLERC "SALVA" IL MOTORE: NON VA SOSTITUITO A SHANGHAI

Buone notizie per la Ferrari, all'indomani del weekend del Bahrain e dei successivi test. Dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport è arrivata la conferma che la power unit di Charles Leclerc usata nel Gran Premio di domenica non ha subito danni tali da richiedere l’utilizzo precauzionale del secondo motore nella prossima gara, che si svolgerà tra 10 giorni in Cina.


Quindi il motore utilizzato al Sakhir può essere montato e testato nelle prove libere sul tracciato di Shanghai. Solo dopo l'utilizzo in pista si capirà, in base alle prestazioni in uno dei rettilinei più lunghi del Mondiale, se potrà continuare ad essere usato senza problemi.

Dopo le spiegazioni di Binotto successive al Gran Premio che ha visto il monegasco sfuggirgli la vittoria a 10 giri dalla fine - "mancanza di combustione in uno dei sei cilindri" -, a Maranello si è constatato che la causa del problema è da ricondurre ad un problema ad un iniettore, che non portava più il carburante e faceva rimanere a secco il cilindro 4.

Siccome l'iniettore è un componente sostituibile (non è una parte del propulsore punzonato dalla FIA), i motoristi della Ferrari, diretti da Corrado Iotti, hanno dichiarato che il 6 cilindri del Bahrain può tornare in pista a Shanghai. Questa è una notizia davvero positiva in ottica Mondiale, in quanto la stagione 2019 viene affrontata con solo tre motori a disposizione, e dover passare alla seconda power unit già alla terza gara sarebbe un bel problema, visto che ogni propulsore deve durare almeno 7 gare.

Tuttavia, bisogna attendere il riscontro definitivo sulla pista: solo dopo i rilevamenti fatti nel venerdì cinese potrà essere scongiurato al 100% qualsiasi inconveniente sul prosieguo della stagione di Leclerc.

LA MERCEDES DI RUSSELL IN TESTA NELLA SECONDA GIORNATA DI TEST IN BAHRAIN. VETTEL 3°, SCHUMACHER 6°

Mercedes in testa nella seconda e ultima giornata di test del Bahrain. George Russell ha fatto segnare il miglior tempo della due giorni di test fermando il cronometro in 1'29"029. Tuttavia il 21enne britannico, pilota titolare della Williams, ha svolto un lavoro incentrato più sui long run che sul giro secco, completando ben 101 giri al volante della W10.

La Ferrari, con al volante Sebastian Vettel, ha svolto un lavoro differenziato volto alla messa a punto e al bilanciamento della vettura: al mattino ha effettuato una serie di short run inferiori ai dieci giri, per valutare la monoposto in differenti configurazioni, mentre nel pomeriggio ha compiuto alcune simulazioni di gara così da poter analizzare in maniera approfondita il comportamento delle gomme.

Il tedesco è riuscito a completare il programma concordato con la squadra (103 giri in totale) ed ha stampato il miglior tempo assoluto della mattinata, nonché terzo a fine giornata, a quasi tre decimi da Russell (1'29"319). Tra i due si è posto Sergio Perez con la Racing Point, a 66 millesimi dal leader.

Altre buona giornata per Mick Schumacher che, al volante dell'Alfa Romeo Racing, per pochi millesimi non ha migliorato il tempo ottenuto ieri con la Ferrari (1'29"998, per la sesta posizione odierna) ed ha compiuto 70 giri utili a migliorare la confidenza con le monoposto di Formula 1.

Da segnalare tra le prestazioni più "stakhanoviste", la giornata di Alexander Albon con la Toro Rosso (143 giri con il settimo tempo finale) e Daniel Ticktum, che con la Red Bull ha compiuto 135 tornate. Cambio in McLaren con Fernando Alonso sulla monoposto ufficiale e Carlos Sainz che ha provato le gomme Pirelli in ottica 2020.
Appuntamento quindi al 14 aprile, in Cina, per una gara che sarà storica: si tratta della numero 1000 in 69 anni di storia della competizione di auto più amata al mondo.

Test Bahrain Day 2 - Classifica finale:

 © F1.com


Le parole di Sebatian Vettel e Mick Schumacher

Sebastian Vettel: "Oggi siamo riusciti a massimizzare il tempo a nostra disposizione grazie a condizioni di pista buone e costanti. Abbiamo potuto provare diverse configurazioni di messa a punto e valutare il comportamento delle gomme. È stata una giornata piuttosto positiva: al mattino ci siamo concentrati su alcuni run più corti mentre nel pomeriggio abbiamo simulato alcune fasi di gara. È stata una sessione interessante perché ci ha permesso di raccogliere ancora più informazioni che ci potranno tornare utili fin dal Gran Premio di Cina.”

Mick Schumacher: “Oggi è stata un'altra bella giornata su una pista di F1, e posso solo ripetermi come sia divertente guidare queste auto. Ritornerò sicuramente con dei ricordi molto belli.”