21 ottobre 2019

LE BIG ACCELERANO, LA ROMA INCEROTTATA, IL CAGLIARI QUINTO: TUTTO SULL'OTTAVA DI SERIE A

In attesa di Brescia-Fiorentina, tutto il meglio del campionato appena ripreso, con Juve e Inter che vincono non senza brividi e il Milan di Pioli convalescente

© Parma Calcio 1913

Dopo la seconda sosta per le nazionali e prima del turno di coppe europee, la Serie A riparte con partite scoppiettanti, bomber sugli scudi e alcuni episodi al limite dell'inverosimile. Andiamo a riverede tutto nel dettaglio.

Juve e Inter avanti col brivido, Napoli ok

In testa le big non sbagliano e proseguono nella loro marcia, ma non è stato così facile. Ne sa qualcosa la Juventus che, in casa col Bologna, deve ringraziare i riflessi del 41enne Buffon, che al 92' vola ad una mano sulla  rovesciata di Santander come 13 anni fa a Berlino sull'incornata di Zidane. I coriacei gialloblu di Mihajlovic (presente in panchina per buona parte del match) hanno pareggiato subito il vantaggio iniziale di CR7 ed hanno provato a tenere testa alla squadra di Sarri che, complice poca cattiveria sotto porta, non ha chiuso la partita in anticipo. Testa della classifica mantenuta con San Gigi: ad averne secondi portieri così...

Anche l'Inter, nell'anticipo della domenica, ottiene una sporca ma meritata vittoria a Reggio Emilia. Contro una della sue bestie nere ha funzionato al meglio la coppia del gol Lautaro-Lukaku, con una doppietta ciascuno (El Toro è in stato di grazia, mentre è tornato a segnare dopo un mese). Ma anche qui un Sassuolo mai domo, con Berardi trascinatore, ha tenuto la partita in bilico fino alla fine, con gli ultimi 10 minuti pieni di pathos. Risultato, un 3-4 scoppiettante che ha fatto infuriare Conte sì, ma che esce da una delle trasferte più insidiose comunque con il bottino pieno.

Invece il Napoli dimostra di aver approfittato della sosta per riassestarsi, e la vittoria col Verona permette ad Ancelotti di tenere il quarto posto ed avvicinare l'Atalanta. Per il tecnico emiliano note positive sia in termini generali ma anche e soprattutto per aver ritrovato Arkadiusz Milik, match-winner sabato pomeriggio. Dopo aver passato queste prime partite come sesto attaccante, il polacco si è sbloccato in zona gol, con due reti da attaccante puro, e adesso scalpita per un posto da titolare anche in Champions League. Nota a margine le tre parate in 5 secondi di Alex Meret, un giocatore che in questa stagione sta crescendo esponenzialmente.


Lazio e Atalanta genio e sregolatezza, Roma avanti zoppicando, cura Pioli in atto

90 minuti di calcio champagne, in una partita prima chiusa poi improvvisamente riaperta, con gol, colpi di scena e anche un pizzico di polemica: sabato pomeriggio, tra Lazio e Atalanta, non è mancato nulla. Merito di due delle più belle squadre italiane, di giocate come quelle di Correa per il 2-3 e campioni come Muriel (che non fa pesare l'assenza di Zapata), Gomez (che sta tornando più goleador e meno assistman) e Immobile (bravo e astuto per i rigori che hanno risollevato i biancocelesti). Né vincitori né vini alla fine, ma le due si candidano ancora di più ad un ruolo di assolute protagoniste, sperando di migliorare in campo europeo.

Chi invece fatica è la Roma, che a Marassi conquista un punto con la nuova Sampdoria dell'ex Claudio Ranieri. Ma al netto del pari contro l'ultima in classifica, rasentano il tragicomico gli ulteriori due infortuni, occorsi nel primo tempo a Cristante e Kalinic: siamo a quota 15 per i giallorossi. In più l'espulsione di Kluivert, oltre a far boccheggiare la squadra di Fonseca (assente in panchina per la squalifica) negli ultimi minuti, causa un'ulteriore assenza in vista della sfida con il Milan di domenica prossima.

Ed è un Milan quantomeno rivitalizzato quello proposto nel posticipo di ieri sera da Stefano Pioli, alla sua prima uscita con i rossoneri dopo l'esonero di Giampaolo. Sette nitide occasioni nel primo tempo, di cui una sola sfruttata da un Cahlanoglu stellare, non sono bastate per battere un Lecce molto concreto. Infatti, dopo il rigore di Babacar ed il primo gol su azione di Piatek, ci ha pensato l'eroe per un giorno Marco Calderoni con un tiro da fuori al 92' a fissare il punteggio sul 2-2. Ma ci sono forti segni di vita da parte dei rossoneri, che recriminano per le opportunità sciupate da Leao.


Cagliari avanti tutta, crisi Torino, capolinea Andreazzoli

La sorpresa del momento è però il Cagliari, che batte 2-0 la Spal ed è al quinto posto solitario: sono 6 le partite senza sconfitte per la banda Maran. Con un Nainggolan in versione deluxe (missile balistico da cineteca per il gol del vantaggio) i sardi vanno a mille e possono presentare una seria candidatura quantomeno per la parte sinistra della classifica.

Chi doveva essere in grado di navigare in quelle zone era il Toro, che con la sconfitta ad Udine ha aperto una mini-crisi: 4 punti in 5 partite suonano come un forte campanello d'allarme per Mazzarri. Ma chi se la passa ancora peggio è il Genoa, sprofondato a Parma (5-1) e con Andreazzoli alla porta per essere esonerato: l'ulteriore fiducia concessagli durante la pausa non è bastata.


Bomber di razza alla riscossa, con una sorpresa

Muriel, Immobile, Milik, Lautaro Martinez e Lukaku. Sono 5 le doppiette messe a segno in questa giornata. Ma se spiccano i 9 gol stagionali dell'attaccante della Lazio, e le prestazioni a tutto tondo del colombiano e dell'argentino. La scena della domenica se l'è presa Andreas Cornelius, autore della tripletta che ha strapazzato il Genoa: l'attaccante danese è stato il protagonista inaspettato, vistoche è dovuto entrare in campo per sotituire l'infortunato Inglese ed ha segnato tre gol. Nella storia della Serie A solo altri tre giocatori, da subentrati ha fatto una tripletta: Anastasi nel '75, Boateng nel 2011 e Ilicic l'anno scorso. Per Cornelius, dopo 4 gol nelle prime 28 presenza in Italia, la svolta con 3 reti in 11 minuti.


Ci Piace e Non Ci Piace: ancora il problema razzismo, ma forse c'è una soluzione


Tutti e due gli episodi in Sampdoria-Roma, sponda giallorossa. In quella che sembra essere diventata una stupida moda, i tifosi ospiti hanno fatto cori razzisti nei confronti del blucerchiato Vieira. La società, resasi conto del brutto gesto, ha preso le difese del centrocampista avversario, dichiarando pugno duro verso i responsabili. Seguendo la tendenza che ha visto il Pescara esporsi pubblicamente verso tifosi propri, l'augurio è quello di aver trovato un fronte compatto pronto per debellare una piaga che affligge i nostri stadi e che, anzi sta tornando sempre più forte.

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