21 gennaio 2014

INCONTRO CON GIULIO BORRELLI: IL MODELLO DI GIORNALISTA A CUI ISPIRARSI

Quando si dice "la coincidenza". Perché dopo solo 10 giorni dall' apertura del mio blog e del mio sogno di diventare giornalista mi si presenta un' occasione che non potevo lasciarmi sfuggire: l'intervento nella mia scuola del giornalista Giulio Borrelli per parlare di <<Giornalismo e informazione in una società che cambia>>, la persona e l'argomento che per me non potevano capitare in un momento migliore. Per questo, quasi "gasato" alla notizia, ho da subito cominciato ad informarmi per saperne di più.
Giulio Borrelli, atessano, è stato per oltre trent'anni uno dei giornalisti di riferimento del TG1 ricoprendo nell'ordine i ruoli di inviato, conduttore, caporedattore, direttore e per ultimo corrispondente da New York del primo telegiornale generalista (ruolo che oggi non copre più perchè "dovrebbe esprimere le opinioni di tutti, non quelle private").
Così, sabato 18 gennaio, tutte le classi quinte del nostro istituto si sono ritrovate nell'aula dedicata agli incontri e alle conferenze chiamata "Aula Rossa". E' arrivato alle 11:25 insieme alla preside Costanza Cavaliere e brevemente introdotto da quest' ultima, ha cominciato un intervento di circa un'ora parlando della figura e dei cardini del giornalista, dei cambiamenti del giornalismo nell'era di internet, del collegamento di questo con la politica e una breve digressione sul suo libro "Le mani sul TG1".
Grazie ad un lessico semplice ma efficace ci ha spiegato che "il giornalista, come diceva un decano del calibro di Indro Montanelli, è l'arte di raccontare quello che non ha capito nemmeno lui"; che il mezzo utilizzato è ovviamente la parola, sia scritta (con giornali e periodici, strumenti più di approfondimento) che parlata (radio e televisioni, più superficiali ma aiutate per la sua comprensione da suoni e immagini); che internet, lo strumento in ascesa in questo periodo, è sì "un ottimo focalizzatore di energie per scambio di notizie tra tutti" ma dà un'informazione "manichea, banalizzata e senza emozioni"; che l'informazione è un servizio che forma e informa il cittadino ma soprattutto uno strumento per il controllo del potere e quindi essenziale per la democrazia. Inoltre, con la sua enorme esperienza in campo internazionale e americana in particolar modo, ci ha fatto capire che l'Italia, rispetto agli Usa, ha un problema di "incapacità e corruzione" che ha creato una società né aperta né meritocratica, invece dal punto di vista della comunicazione il duopolio Rai-Mediaset è "la ragione dell' insufficiente modernizzazione dell'Italia" per cui non si da credibilitá alla categoria mettendo a rischio la democrazia.
Dopo l'intervento il dottor Borrelli si è reso davvero disponibile nel partecipare a un dialogo e nel rispondere alle domande di noi ragazzi che riguardavano consigli per aspiranti giornalisti, rapporti tra governo e stampa e situazione economica attuale. È importante sottolineare come per il giornalista "non bisogna lasciarsi influenzare dagli interessi politici" e sulla crisi di oggi "abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilitá" a causa della ridistribuzione delle risorse tra piú dividendi e che "dovremo abituarci al benessere che non aumenta piú progressivamente e a un riadattamento che diminuisce gli sprechi".
Terminato l'incontro, ho potuto parlare personalmente con Giulio Borrelli spiegandogli la mia volontà di diventare in futuro un giornalista come lui. Cosí mi ha dato alcune dritte: studiare, informarsi continuamente, avere una conoscenza totale ma soprattutto avere coerenza, dignità e coraggio.
Con questi consigli che terró a mente per sempre si conclude l'incontro conscio di aver appreso importanti nozioni per il mio futuro.


Nessun commento:

Posta un commento