
Lì dopo mezz'ora di dominio, al 119' arriva il colpo di scena: fallo da ultimo uomo del portiere bulgaro Stoyanov; essendo stato espulso e finite le sostituzioni tocca al terzino Cosmin Moti (guarda caso rumeno e cresciuto nella Dinamo Bucarest, storica rivale della Steaua) difendere la porta nei calci di rigore. E il difensore prima segna il primo rigore dei suoi e poi ne para due agli avversari con due tuffi splendidi verso destra, portando per la prima volta il Ludogorets alla fase a gironi della Champions. Un autentico eroe.
Quindi andiamo nella grande mela per lo US Open. Nelle prime giornate a Flushing Meadows ci sono state diverse conferme (gli esordi vincenti di Federer, Djokovic, Sharapova, Murray e delle Williams), il passaggio del turno di tutti e quattro gli italiani (Fognini, Seppi, Lorenzi e Bolelli più la Errani, Vinci e Pennetta) ma soprattutto non sta passando inosservata la favola di Catherin Cartan Bellis, 15enne statunitense, non ancora professionista e numero 1208 del mondo, che grazie ad una wild card ha potuto affrontare nel main draw la slovacca Cibulkova, tredicesima del ranking WTA, e batterla con il punteggio di 61 46 64 per la vittoria più giovane della storia di uno slam.
L'eroe e la bambina, due volti diversi a dimostrazione che le favole nello sport esistono e sono splendide.
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