17 agosto 2014

LA DISARMANTE SEMPLICITA' DI VALERIA STRANEO

Come iniziare una carriera sportiva a quasi quarant'anni. E togliersi grandissime soddisfazioni. Ma c'è qualcosa che va oltre di Valeria Straneo che piace e ci piace.
L'azzurra non ha tradito le attese e ha conquistato l'argento nella maratona agli Europei di Zurigo dopo quello mondiale a Mosca l'anno scorso; anche se meno importante dell'alloro precedente, la prestazione della piemontese è, se possibile, ancora migliore.
Infatti Valeria, come a Mosca, ha usato il canovaccio preferito: quello della corsa dura e selettiva, favorita da un percorso altrettanto impegnativo (quattro giri di un tracciato con tre salite di cui due impegnative). Così la trama è presto fatta con niente grupponi e poche rivali. In particolare, la francese Christelle Daunay e la portoghese Augusto. Ma il vero duello in questo film di due ore e 25 è con la transalpina, l'unica a rimanere incollata all'azzurra e quella che, dopo diversi tentativi, la staccherà al 39° km anche a causa di qualche problema fisico ("un indurimento al polpaccio" dirà la Straneo nel post-gara).
Al traguardo e sul podio però, nonostante il piccolo rammarico, la gioia ed il sorriso sono di quelli sinceri, a dimostrazione di una persona solare e ottimista oltre che una sportiva fortissima. Perché di Valeria Straneo ci piace anche il come interpreta la gara dal punto di vista caratteriale: imposta sì un ritmo duro, ma è sempre sorridente e (apparentemente) rilassata dando il "cinque" alla gente (anche al marito e ai figli). Atteggiamento molto positivo dato una vita non facilissima.
Nata ad Alessandria 38 anni fa e malata di sferocitosi ereditaria, solo dopo l'asportazione della milza si è data con successo alla maratona arrivando ottava all'Olimpiade di Londra e, come detto, seconda ai Mondiali di Mosca. Ma a dispetto della carta d'identità e a conferma del suo inguaribile ottimismo guarda già avanti, saltando probabilmente i Mondiali prossimi di Pechino puntando tutto sui Giochi di Rio, quando a quarant'anni tondi tondi andrà alla ricerca di un'autentica impresa e, sicuramente, darà il massimo col sorriso. Uno di quei volti che fanno bene allo sport italiano.

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