14 febbraio 2014

E ADESSO POTETE CHIAMARLO "WINNERHOFER"...

La medaglia del relax. E' strano dirlo per una medaglia olimpica ma è così. E' la conferma di avere un grandissimo atleta che oggi ha eguagliato il nostro più grande sciatore degli ultimi trent'anni, Alberto Tomba, per numero di allori nella stessa olimpiade (2), e non finisce qui: domenica c'è il SuperG.
Come accennato, è la medaglia del relax; il perché è spiegato dallo stesso Innerhofer: "E' pazzesco. Non ero nemmeno convinto di fare la manche di slalom per la schiena e riposarmi in vista di domenica. Invece ho tirato fuori una gran manche". Ed è qui che il suo straordinario stato di grazia (tecnico, fisico e mentale) ha fatto la differenza: l'azzurro, forte di una medaglia già conquistata e quindi senza pressione, è sceso nella prova di slalom (specialità dove si è allenato "4 giorni negli ultimi 2 anni") consapevole di non aver nulla da perdere; una discesa quasi da specialista e terzo tempo assoluto.
E così, dopo che tutti i favoriti (i vari Ligety, Pinturault, Miller e Svindal) sono incappati in errori dovuti alla pressione, arriva un podio completamente inaspettato: la vittoria è andata allo svizzero Sandro Viletta, una sola vittoria in Coppa del Mondo, l'argento al veterano croato Ivica Kostelic, che dopo una stagione deludente sfrutta una manche di slalom disegnata dal padre per trovare la gara dell' anno, e bronzo al nostro altoatesino, che dalla disponibilità alle telecamere, alla parlantina, fino alle dichiarazioni guasconi ("Ragazze aspettatemi"), di altoatesino sembra avere davvero poco.
E l'esuberanza data da un risultato davvero inatteso esplode in una questa splendida capriola sul podio alla flower ceremony (il "Momento a 5 cerchi" di giornata) che fa sorridere e crea l'uomo-simbolo della spedizione azzurra a Sochi: Chistof Innerhofer.
Ah già, da oggi potete chiamarlo Winnerhofer...

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