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Dopo le prime aperture regionali,
ed il conseguente ok del Viminale dato domenica,
tutte le squadre di Serie A dal 4 maggio possono autorizzare ai propri
tesserati la ripresa degli allenamenti in forma individuale. Così si
stanno riaprendo le porte dei centri sportivi delle società, seppur con forti
limitazioni di strutture e di personale, in attesa del via agli allenamenti di
gruppo, previsto teoricamente per il 18 maggio. Tuttavia la situazione di
stallo attorno alle decisioni politiche ha fatto sì che, nonostante questa
apertura, le società abbiano avuto un approccio molto diversificato. L'ago
della bilancia in questo senso riguarda il protocollo sanitario, vero e proprio
oggetto di trattativa tra FIGC e Governo. A cascata dipenderanno i vari DPI,
distanziamenti, tamponi e test sierologici. Anche qui nell'attesa ognuno ha
previsto un proprio iter.
Il calendario delle date certe sulla ripresa degli allenamenti in Serie A
Data
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Squadra
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lunedì 4 maggio
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Sassuolo, Lecce
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martedì 5 maggio
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Atalanta, Bologna, Udinese
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mercoledì 6 maggio
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Sampdoria, Lazio
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giovedì 7 maggio
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Roma, Milan
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venerdì 8 maggio
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Fiorentina, Torino
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Da ieri sono rientrate in campo Sassuolo e Lecce. I neroverdi, che possono usufruire in maniera volontaria del Mapei Football Center, si sono allenati a due a due su 4 campi, a rotazione per tutta la giornata. Non è presente alcun membro dello staff tecnico ed i giocatori si allenano in completa autonomia: arrivati al centro sportivo già pronti per allenarsi, con le borracce d'acqua e integratori personali, finita la seduta risalgono nella propria auto per fare la doccia a casa propria. Discorso simile per i giallorossi che, sempre individualmente e facoltativamente, utilizzano esclusivamente il manto erboso del Via del Mare e la pista di atletica, nel pieno rispetto delle norme di distanziamento sociale.
Da
oggi hanno ripreso ad allenarsi individualmente l'Atalanta a Zingonia,
il Bologna a Casteldebole e l'Udinese al Centro
sportivo "Dino Bruseschi". In più a sorpresa, anche alcuni
giocatori della Juventus (Ramsey e Bonucci) hanno avuto in giornata la
possibilità di accedere ai campi della Continassa.
Domani
sarà la volta della Sampdoria a Bogliasco e della Lazio a
Formello, mentre giovedì toccherà rispettivamente a Roma e Milan,
con quest'ultima impegnata in questi giorni a fare visite mediche molto
approfondite (al momento però senza tamponi). Date certe anche per Fiorentina
e Torino, che riprenderanno venerdì.
Rebus su Napoli, Inter e stranieri della Juventus
Per
alcune big ci sono nodi e vuoti di comunicazione che rendono incerta la ripresa
degli allenamenti individuali. Per l'Inter di Antonio Conte la prima
data fissata era quella odierna, ma successivamente si è deciso di effettuare
prima i test fisici. Probabile che le prime sedute di allenamento vengano
effettuate verso il fine settimana, così come i giocatori del Napoli, i
quali in queste ore si stanno sottoponendo a test sierologici per tutti e due
tamponi a testa nello spazio di 72 ore. Per la Juventus come detto le
porte del centro sportivo sono state teoricamente riaperte. Alla spicciolata
nei prossimi giorni si alleneranno anche gli italiani e coloro rimasti in
Italia a passare la quarantena. Tuttavia sono ben dieci gli stranieri
tornati a casa e, dal loro rientro, dovranno osservare 14 giorni di
isolamento. Tornato in queste ore Cristiano Ronaldo, mancano all'appello
Higuain, Rabiot, Matuidi, De Ligt, Szczesny, Alex Sandro, Douglas Costa,
Khedira e Danilo.
L'opposizione di Brescia, Cagliari e Spal senza un protocollo condiviso
Mentre
non ci sono date certe per Genoa e Verona, c'è chi non è convinto di questa
ripartenza. È il caso di Spal, Brescia e Cagliari, che
tengono chiusi i rispettivi centri sportivi fino a che non ci saranno regole
certe e condivise sugli allenamenti. Il riferimento è al protocollo
sanitario già citato, oggetto di trattativa tra Governo (con il Comitato
tecnico-scientifico) e FIGC (con la propria Commissione tecnico-scientifica, di
cui fa parte anche Walter Ricciardi), che aveva già presentato un progetto 10
giorni fa sia bocciato dal Cts che da 17 medici su 20 di Serie A.
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