28 giugno 2014

IL ROMANZO DEL BASKET: MILANO CAMPIONE D'ITALIA!

Non avevo mai parlato di basket prima d'ora. Non che lo non lo seguissi ma stasera c'era un'occasione imperdibile: la prima finale scudetto della storia della pallacanestro italiana arrivata a gara 7. E le protagonisti di queste serie, che assomigliano sempre più a romanzi, non potevano che essere Siena e Milano: la dominatrice incontrastata degli ultimi sette anni e la società più importante e storica d'Italia. Ed è qui che inizia il romanzo: Milano arriva a questa finale dopo stagioni di investimenti, prendendo dalla Montepaschi (in difficoltà finanziarie) colonne come Hackett, Moss e coach Banchi, da vincitrice della regular season, dall'altra parte Siena lascerà la Serie A per fallimento e vuole farlo da imbattuta, con l'ottavo tricolore consecutivo.
Dopo 4 partite rispettando il fattore campo la Mps espugna il forum di Assago in gara 5 e ha la possibilità di chiudere i conti in casa propria al PalaEstra.
Negli ultimi secondi di gara 6 si sono scritte pagine di storia: il Momento a cinque cerchi, il momento clou di questo romanzo, parole che sembrano inventate da un poeta ma sono la pura realtà. 20 secondi alla fine, punteggio 72 pari e il lungo di Siena Matt Janning ha una tripla aperta per cominciare a ricucire lo scudetto: tabellone e secondo ferro, palla che entra ed esce, viene sputata fuori dall'anello. Rimbalzo di Melli e palla al play milanese Curtis Jerrells. 10 secondi alla sirena. Lo statunitense risale il campo e sugli 8 metri lo aspetta il senese (e, guarda un po il caso, ex Olimpia) Marquez Haynes. Finta, Contro-finta, va verso sinistra, arresto e tiro sull'arco: suona la sirena e canestro! 74 Milano, 72 Siena. Tutti intorno a Jerrells, PalaEstra ammutolito come mai e tutto rimandato a Gara 7. Per gli appassionati tornano alla mente Ray Allen e i Miami Heat contro i San Antonio Spurs nelle Finals 2013. 
E così si torna al Forum per la prima Gara 7 di finale della storia. Dentro una bolgia di 12.000 persone si decide tutto in una notte. Atmosfera elettrica.
Milano comanda il primo tempo e chiude avanti di 7 (36-29) ma l'orgoglio infinito degli uomini di coach Crespi porta un terzo quarto straordinario con la Mens Sana in vantaggio di 7 lunghezze (54 a 48). L'inerzia sembra tornata a favore dei toscani, forse definitivamente. E invece l'Emporio si rialza ancora una volta: dopo essere stata anche a -8 a 7 minuti dalla fine, grazie a Lawal e Gentile sotto canestro e una bomba fantastica di Jerrells impatta a quota 62.
Il finale di questo romanzo è affidato ai giovani azzurri di Milano: 100 secondi al termine, Daniel Hackett strappa la palla a Haynes, Coast-to-coast, retina e libero aggiuntivo. Niccolò Melli costringe all'errore il play senese e carica il palazzetto con un urlo disumano. Alessandro Gentile a -10" inchioda per il punto esclamativo. Gioco, partita, incontro (e scudetto) Milano. Mediolanum forum di Assago in delirio e fiumi di persone sul parquet (un'immagine straordinaria).
Così, 18 anni dopo papà Nando, capitan Alessandro Gentile (che potrebbe approdare presto in Nba, scelto da Houston al draft) alza al cielo lo Scudetto numero 26 della storia di Milano.
Red shoes are back, "le scarpette rosse sono tornate".



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