Un evento di rilevanza nazionale, che coniuga la passione per lo sport alla cultura e al divertimento, legato a doppio filo con lo studente Sapienza: tutto questo è il Sei Nazioni, presentato lunedì 28 gennaio, durante la trasmissione Post-it Sport. Per l'occasione è intervenuto nei nostri studi Andrea Cimbrico, responsabile della Comunicazione della Federazione Italiana Rugby (F.I.R.), e in collegamento telefonico Tiziano Pasquali, pilone della Nazionale.
Nel corso dell'intervista si sono toccate molte tematiche, che vanno dal Sei Nazioni come evento, alle attività collaterali che lo rendono tale, fino alle dinamiche specifiche della comunicazione in una Federazione sportiva e per un evento che coinvolge decine di migliaia di persone.
Nel corso dell'intervista si sono toccate molte tematiche, che vanno dal Sei Nazioni come evento, alle attività collaterali che lo rendono tale, fino alle dinamiche specifiche della comunicazione in una Federazione sportiva e per un evento che coinvolge decine di migliaia di persone.
Cimbrico: "Sei Nazioni come momento di aggregazione, divertimento e cultura"
La prima domanda è stata proprio cosa vuol dire essere responsabile della comunicazione per una Federazione così grande come la F.I.R.: Cimbrico ha spiegato che è molto complesso in quanto "i livelli di comunicazione sono molteplici: la comunicazione istituzionale in primis, ma anche quella sportiva, commerciale".
Ciò è particolarmente importante per una Federazione come quella
del rugby che, parallelamente agli obiettivi sportivi, affianca quelli
di trasmissione di
cultura e valori attorno alla manifestazione: “il lavoro su cui ci si è incentrati è
come le partite non abbiano solo l'aspetto sportivo ma anche momenti di aggregazione, divertimento e
cultura:
questo per mantenere la coerenza con i messaggi istituzionali di F.I.R.”.
Passando alla pratica, due iniziative su tutte cercano di
veicolare al meglio le intenzioni della Federazione: il Terzo Tempo Village, che
prima e soprattutto dopo le partite, all’esterno dello stadio, offre
l’occasione di poter passare un pomeriggio in allegria, e l’iniziativa IV Tempo Rugby e Cultura,
un progetto varato nel 2016, che permette ai possessori dei biglietti del
Sei Nazioni nel weekend della partita di visitare gratuitamente i musei statali
e civici di Roma. “Col Sei
Nazioni, F.I.R. cerca di offrire esperienze per massimizzare il valore del
biglietto”, ha dichiarato.
Il connubio
tra rugby e cultura è evidente anche all’interno della
Nazionale, dove molti rugbisti sono laureati: "il livello medio di istruzione della
Nazionale molto alto" ha detto Cimbrico. Tra gli altri
"Venditti è laureato in Scienze dell'Alimentazione, Ghiraldini e Cittadini
in Economia e commercio, Castello è laureato in Scienze Motorie ed è laureando
in Ingegneria Meccanica".
Anche il legame tra la Federazione e la Sapienza testimonia il
legame a doppio filo con gli studenti: uno su tutti è WeComSport, il festival
della comunicazione sportiva coordinato dalla prof.ssa Mazza. E F.I.R.
coinvolgerà gli studenti di comunicazione della Sapienza il prossimo 15 marzo,
alla vigilia di Italia-Francia, dove presenteranno il progetto di
fronte ai media di settore durante il convegno F.I.R.-USSI (Unione Stampa
Sportiva Italiana).
Pasquali:
"Vogliamo migliorare la nostra intensità di
gioco: l'obiettivo è essere performanti e competitivi. Che emozione
l'esordio all'Olimpico!"
Durante la trasmissione si è fatto un focus sugli aspetti
prettamente sportivi con l’intervento telefonico di Tiziano Pasquali, pilone
destro della Nazionale, in ritiro al Centro Sportivo “Giulio Onesti” di Roma
per preparare la prima sfida del Sei Nazioni, sabato 2 febbraio, a Edimburgo
contro la Scozia.
Pasquali ha spiegato come l’enorme lavoro con la franchigia
federale (Benetton Treviso), stia pagando con risultati di alto livello che vogliono essere portati anche
in Nazionale: “stiamo
facendo un bellissimo percorso, abbiamo seminato tanto nel corso degli anni
passati e oggi si vedono i frutti. Certo, c’è tanto sacrificio e abbiamo tanti
dettagli da migliorare, ma la squadra è molto giovane (24 anni di media). Noi
piloni siamo giovani in un ruolo di esperienza, ci aiutiamo a vicenda con
piccoli consigli”, ha detto Pasquali. “Quest'anno stiamo portando in campo molta positività: vogliamo migliorare la nostra intensità
di gioco e il nostro decision making. Vogliamo portare questa positività anche
in Nazionale.”
Inoltre Pasquali ha parlato del livello di questo Sei Nazioni,
il più alto degli ultimi anni: “si prevede
un Sei Nazioni molto intenso, le altre squadre hanno grandi qualità. Non
ci sarà nessuna partita facile, ma questo ci dà maggior voglia di entrare in
campo e mostrare il nostro valore. Vogliamo essere performanti e competitivi con queste grandi squadre.”
Infine un focus su cosa vuol dire giocare all’Olimpico, le
emozioni dell’esordio a Roma e l’importanza di allenarsi con senatori come
Ghiraldini, Zanni e capitan Parisse: “il
tifo italiano è eccezionale: crede in noi sia nel momento dell’inno che
nei momenti difficili. L’esordio in Nazionale è stato un sogno, andavo a vedere
la Nazionale al Flaminio da bambino, e il mio esordio al 6 Nazioni a Roma
contro l’Inghilterra dell'anno scorso è stato speciale, a maggior ragione per
me che sono romano. È un privilegio allenarsi in prima linea con Leo
(Ghiraldini), e con senatori come Sergio (Parisse) e Alessandro (Zanni), perché
trasmettono passione ai giovani e ci danno consigli per migliorare costantemente”.
Sconti per studenti Sapienza ed il legame speciale con Sapienza Sport
Ma oltre al “IV Tempo” e a WeComSport, altre iniziative uniscono
F.I.R. e Sapienza. Gli studenti Sapienza possono usufruire di una speciale promozione, che
permette di acquistare biglietti per il Sei Nazioni a prezzi agevolati (con uno
sconto del 50% circa): andando su sport.ticketone.it al momento del
check-out, inserendo il codice UNODIXVUNIV, si
può accedere a questa scontistica.
L’unione tra
F.I.R. e Sapienza è ancora più saldo con Sapienza Sport:
“da un lato costituisce un laboratorio ideale per far comprendere agli studenti
come si organizza e come si comunica un evento, dall'altro lato permette a
F.I.R. di avere uno sguardo diverso sul Sei Nazioni (quello dello studente) per
ingaggiare un target di giovani e sapergli comunicare al meglio.” Per Cimbrico
infatti “occorre dire le cose giuste alle persone giuste e
nei tempi giusti". Tuttavia l’engagement se non è
collegato ad altre azioni è fine a se stesso.
Anche nella comunicazione si lavora di squadra. “Ha un’importanza imprescindibile. In
un'azienda il primo step per avere una comunicazione sportiva, istituzionale,
esterna efficace è riuscire ad avere una comunicazione interna efficace per trasferire in modo coerente e
vincente i propri messaggi”.
Ed il lavoro di squadra è fondamentale anche nel collegamento
della Federazione con i territori tramite i comitati: “i terminali
periferici sono composti come delle microfederazioni, con presidente,
tecnico territoriale e un addetto comunicazione con i media che sviluppa sul
territorio il piano di comunicazione adottato dalla sede centrale. F.I.R.
organizza con essi incontri periodici con le società, per condividere best practice per
comprendere al meglio le necessità dei club, che sono i primi portatori
d'interesse della F.I.R.”.
Gli appuntamenti col Sei Nazioni allo Stadio Olimpico di Roma
sono:
- Sabato 9 febbraio Italia-Galles, ore
17:45;
- Domenica 24 febbraio Italia-Irlanda,
ore 16:00;
- Sabato 16 marzo Italia-Francia, ore 13:30.
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